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SCIENZA

Straordinario ritrovamento in Italia: emersa dalle acque e alta quasi 2 metri

Alta quasi due metri, imponente e dedicata a una divinità dai "poteri" guaritivi: la nuova straordinaria scoperta a San Casciano dei Bagni, in Toscana.

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Statua ritrovata nel santuario dedicato ad Apollo Fonte foto: ANSA

C’è un luogo magico a San Casciano dei Bagni in cui, ormai dal 2020, non si smette di scavare. Proprio in quell’anno un team internazionale di archeologi aveva riportato alla luce un gigantesco santuario con un’iscrizione di età imperiale: Apollini scacrum pro salute. A distanza di tre anni dal fango e dalle calde acque di quello stesso luogo è emersa una statua monumentale alta quasi due metri raffigurante un “Apollo giovinetto, elegante e bellissimo, impegnato a cacciare una lucertola”, come scrive ANSA che ha dato la notizia in esclusiva lo scorso 19 novembre.

La statua monumentale di Apollo, una scoperta straordinaria

Gli scavi a San Casciano dei Bagni continuano a stupire, donando al mondo uno scorcio di meraviglia paragonabile ai principali siti archeologici della Penisola. La statua del dio Apollo, realizzata in marmo, è alta circa due metri ed è la copia esatta dell’originale in bronzo dello scultore greco Prassitele, conservato presso il Cleveland Museum of Art. Era pratica comune la creazione di questo tipo di copie in marmo in epoca romana, tanto che oggi se ne trovano diverse nei più importanti musei del mondo come il Louvre di Parigi e i Musei Vaticani.

L’Apollo in marmo di recente scoperta, però, non è integro ma diviso in vari pezzi: “Non è stato un caso, questa statua è stata volutamente rotta e poi buttata nella vasca proprio al momento della definitiva chiusura del sito, nel V secolo d.C., difficile dire con certezza se per un ultimo atto rituale pagano, di protezione o se come volontà iconoclasta dei cristiani”, ha affermato il direttore dello scavo, l’archeologo Emanuele Mariotti, come riporta ANSA.

A emergere per prime sono state le imponenti gambe, poi è stata la volta del busto e ancora un piccolo altare. “Un ritrovamento straordinario”, lo ha definito il professor Jacopo Tabolli dell’Università per Stranieri di Siena. Il dettaglio della lucertola aggiunge ulteriore fascino alla scoperta, perché di fatto non è mai stato spiegata né contestualizzata la presenza dell’animale in questo tipo di raffigurazione. Stando alle prime ipotesi, “visto che la lucertola per gli antichi era legata alle cure oftalmiche e che nella vasca sono stati trovati esemplari di lucertole in bronzo”, la presenza di Apollo potrebbe avere un legame proprio con la medicina, diventando emblema di un luogo sacro e curativo in cui gli antichi si recavano per trovare la guarigione.

Il grande santuario di Apollo a San Casciano dei Bagni

San Casciano dei Bagni è sede di un luogo unico nel suo genere, diventato inevitabilmente il centro di scavi e ricerche che continuano ad aggiungere tasselli a una storia tanto antica quanto affascinante. Quando un team internazionale di archeologi aveva condotto la seconda campagna di scavo gestita dalla Soprintendenza di Siena, era alla ricerca di strutture termali di epoca romana. Non avrebbero mai pensato di trovare un santuario così grande e articolato, costruito sui resti di strutture preesistenti di epoca etrusca e tardoantica.

Erano già emerse nelle campagne di scavo precedenti iscrizioni dedicate a Esculapio, Igea e allo stesso Apollo, tutte funzionali a un luogo di guarigione: gli antichi romani e molti prima di essi sfruttavano le proprietà curative delle calde acque che sgorgano dai bagni termali. “Si tratta di una scoperta epocale per San Casciano dei Bagni – aveva affermato il soprintendente Andrea Muzzi nel 2020, in occasione della scoperta del santuario -. Abbiamo finalmente la certezza che in questa valle sacra un grande santuario dedicato ad Apollo circondasse le sorgenti più calde. Peraltro è una splendida metafora: dopo questi difficili mesi di pandemia, questo scavo riporta alla luce un santuario salvifico dedicato ad Apollo. Un meraviglioso augurio per l’inizio di grandi stagioni di scavi e una scommessa per la cultura in questi tempi difficili”.