Libero
SCIENZA

Milioni di anni fa la Terra si piegò su un lato: la scoperta da una pietra italiana

La scienza conferma: la Terra si inclinò su un lato circa 84 milioni di anni fa, quando i dinosauri popolavano il pianeta

Pubblicato:

La Terra si piegò su un lato 84 milioni di anni fa Fonte foto: 123RF - titonz

Che i poli magnetici della Terra siano soggetti a spostamenti, quando non addirittura vere e proprie inversioni, è cosa da tempo nota. Quel che gli scienziati si chiedono da anni, sino ad oggi senza risposta, è cosa sia successo alla Terra per far sì che il suo asse di rotazione sia “piegato su un fianco”.

L’inclinazione di circa 23° che definisce la posizione dei poli magnetici del nostro pianeta deve essere frutto di uno specifico evento di “spostamento dei poli” (in inglese TPW, True Polar Wander), che gli scienziati hanno oggi individuato grazie allo studio di una pietra calcarea rinvenuta in Italia.

La Terra si è inclinata 84 milioni di anni fa

La ricerca in questione è stata pubblicata su Nature Communication e porta la firma di un team di ricerca che unisce università statunitensi e giapponesi e l’Università degli Studi di Urbino. Lo studio è stato infatti reso possibile grazie all’indagine approfondita di una particolare pietra calcarea, detta scaglia rossa, proveniente dall’Italia.

Furono proprio le indagini sulla scaglia rossa a far escludere, nelle ricerche precedenti, l’esistenza di uno specifico evento databile intorno a 84 milioni di anni fa. Oggi, le nuove tecniche a disposizione evidenziano invece – nelle stesse rocce sedimentarie – un’oscillazione di circa 12° avvenuta tra 86 e 78 milioni di anni fa.

C’è quindi finalmente la prova che un evento del genere sia realmente accaduto, corredata di una data: lo spostamento dell’asse della Terra risale al Cretaceo, quando ancora i dinosauri popolavano la Terra.
La scaglia rossa è databile tra i 100 e i 65 milioni di anni fa, e porta le evidenti tracce di uno spostamento dell’asse terrestre: i batteri fossili intrappolati nel sedimento roccioso formano delle catene di magnetite che sarebbero la prova ultima di uno spostamento di asse nel Tardo cretaceo.

Quando i poli geografici si spostano, infatti, la superficie della Terra trattiene nelle rocce importanti dati paleomagnetici: le rocce sarebbero in grado di registrare, letteralmente, il campo magnetico terrestre per come opera sulla superficie del pianeta.

Si parla sempre più spesso di inversione dei poli e di spostamento dell’asse di rotazione della Terra, anche perché gli importanti eventi sismici e vulcanici che hanno interessato il mondo negli ultimi anni hanno avuto un impatto chiaramente quantificabile sulla posizione dei poli terrestri.

Certo è che nella comunità scientifica vigeva una certa preferenza per considerare gli eventi più importanti, in tal senso, come estremamente lontani nel tempo: secondo le teorie sino ad ora predominanti, l’asse di rotazione della Terra sarebbe piuttosto stabile da almeno 100 milioni di anni.

“Questa osservazione” scrivono i ricercatori nel paper “è una sfida aperta alla nozione per cui l’asse di rotazione sia essenzialmente stabile da 100 milioni di anni”: l’ultimo grande movimento, infatti, risalirebbe ad un’epoca geologica molto più recente, addirittura già popolata dai dinosauri.

La scaglia rossa e lo yo-yo cosmico

Se immaginiamo di guardare la Terra dallo spazio, spiega il geologo Joe Kirschvink del Tokyo Institute of Technology, “lo spostamento dell’asse sembra dovuto ad un inclinarsi della Terra su un fianco”.
“Quel che avviene in realtà, è che lo strato roccioso del pianeta – il mantello roccioso e la crosta terrestre – ruota intorno al nucleo liquido”.

Secondo i ricercatori, il movimento avvenuto 84 milioni di anni fa fu seguito da un “repentino” aggiustamento, dando vita ad una sorta di “yo-yo cosmico” che in circa 5 milioni di anni avrebbe condotto l’Italia, e con essa la scaglia rossa, fino all’equatore per poi tornare al suo posto.

Come si legge nella ricerca “i dati delle pietre di Gubbio e Moria, in particolare” presentano oltre 1000 dati paleomagnetici che confermano in maniera rigorosa l’evento di 84 milioni di anni fa. I metodi impiegati per studiare nuovamente le rocce di scaglia rossa sono definiti dagli scienziati come i più avanzati metodi di “demagnetizzazione e analisi paleomagnetica” oggi a disposizione.

E sostengono, apertamente, che le vecchie indagini che negavano l’evento non fossero per questo sbagliate: c’erano semplicemente troppi pochi dati a disposizione. Oggi sappiamo estrarre da un piccolo sedimento di roccia la risposta che cercavamo da tempo: la Terra si è inclinata su un fianco, ed è successo molto più recentemente di quanto si credesse.

TAG: