WhatsApp da oggi vietato ai minori di 16 anni
L’app di messaggistica aggiorna le condizioni di utilizzo al GDPR: per poter continuare a inviare messaggi necessario confermare di avere 16 anni
Se ne parlava già da qualche settimana, ma molti credevano fosse niente più di una bufala. Invece era tutto vero. Da oggi, con il rilascio dell’ultimo aggiornamento, WhatsApp è vietata ai minori di 16 anni. Una misura resa necessaria dal GDPR, il nuovo regolamento europeo per la protezione dei dati personali.
Come già spiegato in precedenza, l’articolo 8 del regolamento generale per la protezione dei dati dell’Unione Europea prevede che per utilizzare alcuni servizi online – come Facebook, Instagram e, per l’appunto, WhatsApp – sia necessario avere almeno 16 anni, oppure l’autorizzazione di un genitore o di chi ne fa le veci. Ed in vista dell’entrata in vigore del GDPR, previsto per il prossimo 25 maggio, tutte le aziende che hanno a che fare con il trattamento dei dati degli utenti sono state costrette a rivedere le loro condizioni d’utilizzo. Tra queste, ovviamente, non manca WhatsApp.
WhatsApp vietato ai minori di 16 anni, è vero?
Come avranno notato tutti coloro che hanno aggiornato WhatsApp tra la serata di ieri e la mattinata di oggi, prima di poter iniziare a inviare messaggi ai propri contatti è necessario accettare le nuove condizioni di utilizzo della piattaforma. Dopo averlo fatto, compare una seconda schermata nella quale viene chiesto se si hanno o meno 16 anni: condizione imprescindibile imposta, come detto, dal nuovo GDPR. A questo punto gli utenti hanno due possibilità: premere sul pulsante “Non adesso” in alto a destra, oppure flaggare l’opzione “Conferma di avere 16 anni” e premere su Accetto. Nel caso in cui non si inserisca la spunta, WhatsApp avvisa che è impossibile proseguire e, quindi, accedere alla lista delle conversazioni; se invece si preme su “Non adesso”, si potrà continuare a chattare per un periodo di tempo limitato. Insomma, chi non ha 16 anni non può più usare WhatsApp.
Come aggirare l’ostacolo
Questo, però, solo in apparenza. WhatsApp, infatti, non compie alcuna verifica supplementare sul fatto che si abbiano o meno 16 anni: basterà inserire la spunta quando richiesto, premere su Accetto e si potrà continuare a chattare anche se non si è ancora raggiunta l’età minima. Un approccio completamente differente rispetto a Instagram, piattaforma social anch’essa di proprietà di Facebook e particolarmente apprezzata dagli adolescenti. Il social fotografico per eccellenza, infatti, chiede agli under 16 l’indirizzo di posta elettronica di un genitore o di un tutore e chiede loro conferma sull’età dei ragazzi. Un sistema leggermente più complesso ma che, apparentemente, garantisce un livello di sicurezza più elevato.