YouTube prepara un nuovo abbonamento: come funziona
Dopo la chiusura di Originals, a gennaio, YouTube starebbe preparando un nuovo modo per remunerare i creator: il Channel Store
Il 2022 verrà ricordato come l’anno in cui l’industria dello streaming è cambiata, diventando matura e ammettendo ciò che tutti sanno, ma nessuno dice: chi vuole contenuti di qualità li deve pagare. Lo ha ammesso Netflix, che ha iniziato a progettare il suo nuovo abbonamento “economico” ma supportato dalla pubblicità. Lo ha ammesso Disney+, che ha annunciato un aumento corposo dei prezzi e un nuovo abbonamento con pubblicità che costa quanto costa oggi quello senza. Lo sta per ammettere anche YouTube, almeno secondo The Wall Street Journal.
Secondo il prestigioso quotidiano finanziario americano, infatti, il colosso dello streaming starebbe per lanciare un nuovo tipo di abbonamento, che andrà ad aggiungersi a YouTube TV (disponibile in USA) e a YouTube Premium (disponibile anche in Italia). La formula sarà completamente diversa da quella di Netflix, Disney+ e Prime Video, e molto più simile a quella di un gigante dello streaming troppo spesso ignorato: Twitch, la piattaforma preferita dai gamer e di proprietà di Amazon. La novità di YouTube, secondo il WSJ, si chiamerà “Channel Store” e, come si capisce facilmente dal nome, consisterà nella possibilità di abbonarsi ai singoli canali.
YouTube Channel Store: come sarà
Al momento le informazioni sul nuovo YouTube Channel Store sono molto scarse e limitate a quanto riporta The Wall Street Journal citando una fonte informata sui fatti, ma anonima. Più volte interpellata in USA in merito, YouTube non ha commentato l’indiscrezione.
Il Channel Store dovrebbe essere un “negozio di canali“, all’interno del quale sarà possibile scegliere un creator e abbonarsi solo ai suoi contenuti, pagando un fisso al mese. Non si sa, però, a quanto ammonterà la cifra da pagare per ogni canale e se saranno disponibili degli abbonamenti a pacchetto, come quelli presenti su Twitch di Amazon.
Channel Store: perché conviene a tutti
L’idea del Channel Store è potenzialmente vincente e vantaggiosa per tutti. Su Twitch funziona benissimo, ma è anche vero che chi è già abbonato ad Amazon Prime ha la possibilità di attivare gratuitamente la sottoscrizione ad un canale Twitch, senza pagare nulla in più rispetto all’abbonamento a Prime (che, a sua volta, è recentemente salito di prezzo).
L’idea alla base del “negozio di canali” è che ci sono milioni e milioni di ottimi contenuti da monetizzare, che sono a costo zero per YouTube perché vengono prodotti interamente dai creator. Basta creare una piattaforma di vendita degli abbonamenti snella, attraente e che venda e poi chiedere una percentuale al creator.
Addio Originals: meglio i creator
In quest’ottica ha molto più senso la chiusura di YouTube Originals, la “casa di produzione” di contenuti originali lanciata da YouTube nel 2016. Con quella chiusura molti creator erano rimasti spiazzati, perché non vedevano più speranze di avere un supporto da YouTube per monetizzare i loro contenuti.
Secondo il Wall Street Journal YouTube sta lavorando al Channel Store da almeno 18 mesi, quindi è anche possibile che il suo lancio fosse previsto per diversi mesi fa (o che Originals abbia chiuso prima del previsto). Certo, però, la differenza tra YouTube Originals e il Channel Store c’è ed è evidente: Originals è un aiuto diretto ai creator, che ricevono soldi e supporto per creare i loro contenuti, il Channel Store è un aiuto indiretto, perché i contenuti se li pagano i creator.
Quanto costerà abbonarsi ad un canale
Come già accennato, non sappiamo ancora quanto costerà abbonarsi ad un canale YouTube. Sappiamo, però, che abbonarsi ad un canale Twitch costa oggi 4,99 euro al mese, mentre un abbonamento a YouTube Premium (cioè YouTube senza pubblicità), costa ben 11,99 euro al mese e include anche YouTube Music Premium.
Non è dunque da escludere che i canali avranno un costo simile e che all’interno di YouTube Premium verrà inserito l’abbonamento gratuito ad uno o più canali del Channel Store.