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SCIENZA

Sono creature sfuggenti e misteriose: si sa poco su di loro

Sono talmente sfuggenti e misteriose che ancora nessuno ha potuto studiarli per bene o afferrare tutte le loro particolarità: li chiamano acari di velluto e sono a dir poco sorprendenti

Sul nostro pianeta si muovono migliaia, milioni di specie, tutte con caratteristiche uniche nel loro genere. Ognuna è preziosa tanto quanto le altre, eppure ce ne sono alcune che attirano maggiormente l’attenzione della comunità scientifica per via della loro essenza sfuggente e misteriosa. Un esempio pratico? I cosiddetti acari di velluto, piccolissime creature morbide, di colore rosso vivo che strisciano su rocce, fiori e tronchi d’albero specie dopo la pioggia.

Pur essendo molto diffusi in tutto il mondo, questi particolarissimi animaletti sono riusciti, in qualche modo, a non farsi mai osservare più di tanto. È per questa ragione che, di recente, alcuni scienziati hanno iniziato a tenerli sotto controllo. E hanno scoperto delle caratteristiche davvero molto, molto interessanti.

Cosa sono gli acari di velluto?

I veri acari del velluto si distinguono da tutti gli altri acari e insetti simili per il loro colore rosso vivo e per la presenza, sul loro corpo, di peluria estremamente morbida e vellutata. Al tatto risultano quasi simili, in termini di consistenza, a piccolissime piume. A differenza di alcune specie di acari per cui vengono spesso scambiati, nel loro stadio larvale presentano sei zampe, mentre da adulti ne hanno otto in tutto.

Sono riconoscibili anche per il fatto che il loro apparato boccale sembra un prolungamento del loro corpo, il quale non appare diviso in sezioni. Arrivano, poi, a misurare al massimo 5 centimetri, e il loro ciclo vitale è imprevedibile: dipende infatti dalle condizioni ambientali e dal loro cammino evolutivo, che va dall’uovo alla protoninfa e alla tritoninfa, due stadi che sembrano somigliare alle pupe degli altri insetti ma che, in qualche modo, sono più complessi.

Perché queste creature sono così misteriose?

Ma perché questi strani insetti sono così particolari e misteriosi? Semplice: perché quanto abbiamo detto fino ad adesso è praticamente tutto ciò che si sa (o almeno, che si sapeva) su di loro. È per questo che Justin Schmidt, scienziato e ricercatore specializzato in entomologia e docente della stessa materia all’Università dell’Arizona, ha deciso di cominciare ad analizzarli in maniera molto più attenta. In collaborazione con la moglie, Li Schmidt, lo scienziato ha condotto esperimenti e osservazioni che hanno portato a grandi scoperte.

Gli Schmidt hanno iniziato a dedicare agli acari di velluto praticamente tutte le loro attenzioni, scoprendo in primis che tendono a uscire in massa per diverse ore, godendo della luce del sole, solo due-tre volte l’anno, in genere in seguito ai monsoni. Per il resto dell’anno tendono solo a strisciare fuori molto velocemente e solo per nutrirsi delle uova di altri insetti, garantendosi tutto il sostentamento utile.

La coppia di scienziati è riuscita, in occasione di una delle “gite” di gruppo, a catturare un campione molto vasto di acari. Una volta catturati, gli insetti sono stati messi alla prova e hanno mostrato ai due studiosi come interagiscono fra loro e con altri animali.

Gli acari di velluto e le loro caratteristiche

Dunque, quali sono le scoperte sorprendenti fatte dagli Schmidt? In primis, che la colonia di acari è sempre ben organizzata e, in condizioni di studio in cattività, si presenta cooperativa, cosa per nulla scontata. Poi, che se messi alla prova, gli acari di velluto tendono anche a predare: in particolare, invece di andare alla ricerca di uova, si lanciavano sugli insetti (sia vivi che essiccati) che gli scienziati introducevano nel loro ambiente, dimostrando incredibili capacità di riadattamento.

In ultimo, hanno anche scoperto che questi acari non hanno predatori naturali: nessun animale (e men che meno gli altri insetti) li mangiano, per questo proliferano così serenamente. Come mai? Per via del loro sapore: Justin Schmidt, ne ha infatti assaggiato uno, scoprendo che sa di peperoncino e spezie estremamente piccanti, tanto piccanti da fare male. Un’esperienza davvero molto, molto sgradevole!