Apple Music Classical è arrivata su Android, ma non su iPad
Apple Music Classical arriva anche su Android con Apple che ha dato la precedenza al sistema operativo made in Google rispetto ai suoi iPad, Mac e Apple CarPlay
Dopo il rilascio su iOS avvenuto solo qualche mese fa, Apple Music Classical arriva anche per gli utenti Android e, naturalmente, potrà essere utilizzata da tutti coloro che hanno un abbonamento ad Apple Music o ad Apple One.
Anche se generalmente Apple tende ad essere piuttosto cauta con le sue molte esclusive, in questo caso, l’applicazione è arrivata prima su Android che su iPad, Mac o Apple CarPlay. Un avvenimento più unico che raro, ma che sicuramente rappresenta una grande occasione per gli utenti del sistema operativo di Google che potranno ascoltare musica classica in alta qualità in formato Hi-Res Lossless a 192 kHz/24 bit.
Come funziona Apple Music Classical su Android
Nonostante l’applicazione in questione non sia ancora arrivata su diversi device di casa Apple, la versione per Android è speculare in tutto e per tutto a quella disponibile su iOS. Sul sistema operativo di Google, in realtà, trova posto anche una funzione che su iPhone non è ancora disponibile, la dissolvenza incrociata che permette di agganciare l’inizio di un brano alla coda di quello che sta per finire mantenendo una certa continuità nella riproduzione, proprio come fanno i DJ.
Oltre a questa chicca, anche questa versione di Apple Music Classical permette di ascoltare qualsiasi registrazione dei grandi classici presente nel vastissimo database che, secondo Apple, contiene oltre 5 milioni di brani.
Trovano posto nel catalogo anche molte esclusive dell’azienda con nuove composizioni ed esecuzioni inedite dei brani più celebri della musica classica.
La qualità del suono è da veri audiofili (fino a 192 kHz/24 bit Hi-Res Lossless) ed è possibile utilizzare anche l’audio spaziale (proprio come accade per Apple Music) per una resa sonora ancora più coinvolgente.
Naturalmente anche in questo caso Apple Music Classical può essere immaginata come un vero e proprio database per la musica classica con playlist curate da alcuni grandi autori, le biografie e gli approfondimenti sui più celebri compositori del passato e le guide per scoprire di più sulle opere più famose.
Non mancano nemmeno le impostazioni avanzate per la ricerca e i filtri specifici che aiuteranno l’utente a districarsi tra i milioni di brani in catalogo, cercando informazioni dettagliate come il compositore, il tipo di opera, il numero di catalogo e il direttore d’orchestra che ha guidato l’esecuzione.
Perché Android ha la precedenza su iPad, Mac e CarPlay
Il fatto che Apple abbia deciso di dare la precedenza a Android invece che ai suoi dispositivi tipo iPad, Mac e CarPlay è sicuramente un avvenimento curioso che, tuttavia, può essere giustificato andando ad esaminare la nascita di Apple Music Classical.
L’applicazione in questione deriva da Primephonic, un servizio che si occupava di musica classica e che è stato acquistato da Apple nel 2021. Dopo l’acquisizione Apple ha rimosso l’app da tutte le varie piattaforme e da tutti gli store, in vista di un rilancio che sta avvenendo solo adesso.
Perciò, dopo circa due anni di attesa, l’azienda di Cupertino ha pensato di poter riconquistare un po’ del terreno perso portando il suo nuovo servizio streaming laddove non ce n’è più uno altrettanto valido in termini di varietà del catalogo e qualità sonora.
Oltretutto gli utenti Android possono godere anche di una versione più aggiornata dell’applicazione, mentre i possessori di iPhone devono accontentarsi ancora dell’unica release di Apple Music Classical che risale ormai allo scorso marzo.