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Apple, via libera a tecnologie di terze parti per potenziare Siri con l'AI

Secondo fonti interne Apple avrebbe deciso di utilizzare LLM di terze parti per potenziare Siri. La nuova strategia dell’azienda all’insegna della flessibilità

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siri chatgpt Fonte foto: sdx15 / Shutterstock.com

Secondo quanto riportato da The Information, Apple avrebbe in mente grandi novità per Siri potenziato dall’intelligenza artificiale, un’innovazione promessa e poi rimandata a data da destinarsi per dei problemi non meglio specificati.

Il colosso di Cupertino, però, è ancora piuttosto indietro rispetto alle altre aziende del settore AI e per questo motivo starebbe optato per un “cambio di rotta”. Sotto la guida di Craig Federighi, infatti, Apple starebbe valutando l’utilizzo di modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) sviluppati da terze parti, abbandonando il vecchio “sistema chiuso su sé stesso” che ha caratterizzato buona parte della storia della celebre mela.

Apple, il cambio strategia per il futuro di Siri

Siri alimentato dall’intelligenza artificiale di Apple Intelligence è in ritardo e il motivo, stando ad alcune indiscrezioni, sarebbe dovuto a dei problemi non meglio specificati che non hanno permesso all’assistente vocale di soddisfare i requisiti imposti dall’azienda di Cupertino.

Parte del problema, probabilmente, è dovuto agli LLM interni che non sono riusciti a far funzionare a dovere il nuovo assistente AI. Nonostante questo, però, sembra che gli ingegneri Apple non fossero autorizzati a utilizzare LLM esterni (come quelli di OpenAI, Anthropic o Google) per lo sviluppo di questa tecnologia e, anzi, potevano farvi riferimento solo per confrontare le performance dei modelli proprietari.

Questo ha rallentato non poco lo sviluppo di Siri ma ora le cose potrebbero cambiare. Da quel che si dice, infatti, con l’arrivo di Craig Federighi, l’azienda dovrebbe essere orientata verso un approccio molto più flessibile, con la possibilità di integrare direttamente modelli esterni all’interno delle funzionalità AI di Siri.

Secondo fonti interne, questa decisione nasce, dalla consapevolezza delle difficoltà incontrate nello sviluppo di un modello AI proprietario in grado di rivaleggiare con la concorrenza e, visti i risultati ottenuti fino a questo (e il conseguente ritardo nello sviluppo di ulteriori funzioni AI), applicare una strategia più morbida al riguardo può rappresentare una risposta efficace alla necessità di accelerare il potenziamento di Siri.

Secondo quanto riportato da The Information, le reazioni alla nuova politica da parte dei team interni ad Apple sono state in larga parte positive e, soprattutto gli ingegneri, si sono detti sollevati dal cambio di rotta con questa flessibilità che non sarà più di ostacolo all’innovazione.

La nuova versione di Siri con l’AI

Con questa nuova “politica interna” l’obiettivo di Apple è quello di ridurre il gap tecnologico con le altre aziende del settore e di migliorare l’esperienza utente della prossima versione di Siri. E in questo senso, l’adozione di modelli esterni potrebbe finalmente permettere una trasformazione più smart, aiutando l’assistente vocale a comprendere con maggiore precisione il linguaggio naturale, adattarsi al contesto e fornire risposte più puntuali e in linea con le esigenze dell’utente.

Al momento, comunque, si parla solo a livello teorico e, con buone possibilità, per vedere a che punto è la nuova versione di Siri bisognerà attendere WWDC 2025 dove il nuovo assistente vocale dovrebbe avere un ruolo da protagonista insieme a iOS 19. Le dichiarazioni di intenti del colosso di Cupertino sono chiare: sfruttare questa tecnologia per permettere a Siri di adeguarsi agli attuali standard di intelligenza artificiale conversazionale, così da tornare competitivo nel settore. Per vedere se l’azienda è riuscita a mantenere la promessa, però, bisognerà attendere giugno.

 

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