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Come funziona il noleggio di bici elettriche

Che cos'è e qual è il significato di Bike Sharing, quali sono le sue funzioni e quelle del noleggio di una bici elettrica, come noleggiarne una e quanto costa.

cos'è il bike sharing Fonte foto: Shutterstock

Il bike sharing è un innovativo servizio di mobilità che si sta diffondendo in tantissime città sparse per il mondo. Le pubbliche amministrazioni stanno puntando sempre di più su mezzi di trasporto sostenibili e alternativi, mettendo a disposizione dei cittadini servizi che garantiscono soluzioni green per muoversi in città senza utilizzare l’auto oppure i bus. L’e-bike sharing è, di fatto, una realtà in espansione che in molti hanno imparato ad apprezzare e sfruttare. Scopriamo il significato di Bike sharing, cos’è e come funziona.

Come funziona il noleggio di bici elettriche: cos’è il Bike sharing

Bike sharing significa letteralmente “condivisione di una bici”. Si tratta di un’iniziativa che si è diffusa in diverse città europee e americane, riscuotendo da subito un enorme successo, con lo scopo di spingere i cittadini ad adottare uno stile di vita che sia più sostenibile ed economico. In cosa consiste? Si affitta, quando serve e ogni volta che si vuole, una bici che viene messa a disposizione nei centri urbani. Le prime iniziative di Bike sharing sono nate grazie all’impegno di alcune amministrazioni lungimiranti che avevano deciso di mettere a disposizione di tutti i cittadini un parco di biciclette da usare e poi lasciare in alcuni punti di raccolta al termine della corsa.

Il Bike sharing funziona come il Car sharing. Le biciclette sono rese disponibili in zone specifiche, vicino alle aree di interesse turistico o alle stazioni, in parcheggi appositi. Per noleggiarle basta scaricare una app sul proprio smartphone e sbloccare il mezzo inquadrando il codice QR o tramite una tessera contactless.

I servizi di Bike sharing hanno ottenuto un grande successo in Italia. Si tratta infatti di soluzioni green, pratiche e low cost che rispondono alle necessità della smart mobility. Noleggiare una bici consente di ridurre le emissioni di anidride carbonica nelle città, di muoversi agilmente, evitando il traffico e di eliminare il problema del parcheggio. I prezzi per il noleggio sono legati alle varie aziende, anche se solitamente viene richiesta una piccola cauzione e un costo fisso. Nella maggioranza dei casi si inizia a pagare l’affitto solamente dopo i primi trenta minuti. Sono previsti inoltre abbonamenti annuali o mensili.

Il bike sharing in Italia

In Italia il Bike sharing si è diffuso a macchia d’olio, conquistando anche i più scettici. Oggi è possibile noleggiare bici elettriche o a pedalata assistita in quasi tutte le grandi e medie città. Fra i primi centri a credere in questa particolare forma di mobilità segnaliamo Cuneo, Savigliano e Parma. In seguito l’E-bike sharing è arrivato anche a Torino, Cremona, Bergamo, Milano, Roma, Mantova e Firenze.

A Roma il Bike sharing si è diffuso a grande velocità con aree dedicate alla sosta dei mezzi e l’amministrazione che ha aperto la strada a nuovi operatori sia pubblici che privati. Non a caso il Bike sharing è fra i pilastri della nuova mobilità romana, con una regolamentazione apposita e incentivi per gli operatori che vogliono investire nella Capitale per promuovere modelli di mobilità sostenibile e allargata. Milano non è da meno con diversi operatori che sono entrati sul mercato e moltissime stazioni attive. Tante aziende offrono, come accade per i monopattini elettrici, il servizio di free floating, consentendo a chi noleggia di lasciare il mezzo in qualsiasi punto della città.

Come noleggiare una bici elettrica

Il Bike sharing delle bici elettriche è una realtà ormai in moltissime città con diversi operatori. A Roma, ad esempio, troviamo Jump by Uber con le sue e-bike rosse. Il noleggio costa 0,20 euro al minuto a cui vanno aggiunti 50 centesimi per lo sblocco del mezzo che arriva a una velocità massima di 25 km/h. Un altro operatore molto famoso è Helbiz, che conta su una flotta di migliaia di bici elettriche e monopattini elettrici presenti a Milano, Roma, Verona e Torino. A chi scarica l’app per il noleggio propone l’abbonamento Helbiz Unlimited, ossia la possibilità di utilizzare quanto si vuole qualsiasi tipologia di veicolo e in qualsiasi città al prezzo di 29,99 euro al mese.

Mobike si distingue invece con le sue biciclette elettriche argento e arancione. Offre un servizio di Bike sharing free floating “tradizionale” che opera in tantissime città fra cui Bologna. Infine a Milano il Comune propone BikeMi che richiede la sottoscrizione di un abbonamento (che può essere anche giornaliero) e il parcheggio in delle apposite rastrelliere.

Fra le piattaforme più popolari troviamo Rentandfit, un sito nato in pieno lockdown perfetto per tutti coloro che vogliono provare il brivido di un giro in bici. Studiato sia per gli esperti che per i neofiti ciclisti “non nasce per soddisfare un solo segmento di utilizzatori, quali gli appassionati di MTB o di bici da strada, o una sola necessità come gli spostamenti brevi intermodali, ma offre la bicicletta adatta per i diversi target e le diverse occasioni d’uso”.

Sul portale troviamo un ricco catalogo in cui, oltre alle bici elettriche, spiccano quelle da corsa, MTB, le biciclette da trekking, le mountain bike e le e-bike da città. Troviamo inoltre le co-pilot, le bici per i bimbi che si possono agganciare a quelle del genitore. Il servizio è attivo in Lombardia, in Veneto, in Trentino e in Piemonte, soprattutto nelle aree turistiche.

Accanto a questa start-up tutta italiana troviamo la tedesca Bim Bim Bikes. Si tratta di un aggregatore di noleggio biciclette che copre un’area più vasta, comprendendo anche il Centro e il Sud Italia. Chi preferisce un tipo di noleggio più “tradizionale” invece può rivolgersi ad altri operatori come EBikeStore, celebre catena lombarda che è specializzata in e-bike e propone ai suoi clienti noleggi a lungo termine con la consegna a domicilio in Lombardia. I brand disponibili sono numerosi e tutti di livello medio-alto, mentre i prezzi partono da 33 euro al mese per i noleggi che vanno da 6 sino a 36 mesi.

E-bike con pedalata assistita e bici elettriche: differenze e definizioni

L’e-bike è una bicicletta a pedalata assistita con un motore elettrico. Si tratta dunque di una bici a cui sono stati applicati una batteria al litio, un motore elettrico e dei sensori che hanno il compito di rilevare la forza che viene impressa sui pedali, inviando dei messaggi alla centralina per calibrare il sostegno di cui ha bisogno il ciclista. Quest’ultima funzione, appunto, è definita “pedalata assistita”. L’e-bike dunque si comporta come una normale bicicletta se non viene messo in funzione il motore. Quando si aziona la persona che pedala viene “aiutata” nello sforzo. Ciò non significa che si va più veloci, ma che si fatica di meno e si mantiene il ritmo con maggiore facilità.  La potenza richiesta può aumentare o diminuire ed è regolata tramite un piccolo computer che si trova sul manubrio. Le impostazioni dipendono dal modello, dalla fascia di prezzo e dall’assetto della bici. In generale però troviamo tre livelli di assistenza: eco, sport (oppure trail), turbo (o boost).

L’articolo 50 del Codice della Strada fa una chiara distinzione tra la bici muscolare e la bici a pedalata assistita. “I velocipedi – si legge – sono i veicoli con due ruote o più ruote funzionanti a propulsione esclusivamente muscolare, per mezzo di pedali o di analoghi dispositivi, azionati dalle persone che si trovano sul veicolo; sono altresì considerati velocipedi le biciclette a pedalata assistita, dotate di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 kw la cui alimentazione è progressivamente ridotta ed infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km/h o prima se il ciclista smette di pedalare”.

La direttiva europea 2002/24 infine definisce le e-bike come mezzi “dotati di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 kW la cui alimentazione è progressivamente ridotta e infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km/h o prima se il ciclista smette di pedalare”.

L’e-bike si differenzia dalla bicicletta elettrica, definita anche speed pedelec. In questo caso parliamo di mezzi che sono assimilabili ai ciclomotori. Non vi è dunque un rapporto fra pedalata e motore poiché non è necessario pedalare per far muovere la bici. Questi mezzi inoltre non rispettano la definizione fornita dalla direttiva 2002/24, ma rientrano all’interno di un regolamento che le distingue in L1eA e L1eB.

Nella categoria L1eA troviamo i cicli a due o tre ruote che sono progettati con la trazione a pedale e vengono equipaggiati con motore elettrico ausiliario dotato di potenza nominale inferiore a 1000 W, in grado di esprimere velocità che non siano superiori a 25 km/h. Nella categoria L1eB troviamo i cicli a due oppure tre ruote dotati di un motore elettrico con una potenza nominale continua massima che arriva sino a 4000 W e una velocità di costruzione che non è superiore ai 45 km/h.