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Che cos'è IT Wallet e cosa cambia da SPID e CIE

Il Governo lancerà a inizio 2024 il nuovo IT Wallet, il portadocumenti digitali che conterrà al suo interno tutti gli altri e potrebbe mandare in pensione lo SPID

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Sono sempre di più gli italiani che hanno una identità digitale, da usare online e quando si interfacciano con la Pubblica Amministrazione: gli ultimi dati ufficiali, infatti, parlano di 36 milioni di SPID registrati dai nostri concittadini e di un numero non inferiore di Carte d’Identità Elettroniche (CIE). A breve, però, gli italiani potrebbero dover fare un ulteriore piccolo sforzo e passare in massa a IT Wallet.

IT Wallet è, come dice il nome stesso, il “wallet” ufficiale dello stato italiano ed è in parte frutto delle decisioni del sottosegretario all’Innovazione, Alessio Butti, che più volte ha dichiarato di preferire la CIE allo SPID, perché la CIE è a totale controllo statale mentre lo SPID è a controllo privato. Lo stesso Butti, nel corso di un’audizione in Parlamento, ha garantito che IT Wallet è quasi pronto e arriverà a breve mentre Vincenzo Fortunato, capo del Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale, ha dettagliato anche i tempi e i modi.

Che cos’è IT Wallet

Partiamo dalle basi: cos’è IT Wallet. Tecnicamente IT Wallet è un portafoglio digitale, cioè un contenitore di documenti digitali già esistenti. IT Wallet, quindi, almeno inizialmente non sostituirà né la CIE né lo SPID.

Lo scopo dei wallet è garantire, tramite i sistemi di autenticazione sicura, che sullo smartphone di Mario Rossi ci siano registrati solo i documenti di Mario Rossi. Una volta ottenuto ciò, è possibile non avere i documenti fisici in tasca: basta avere lo smartphone, con dentro il wallet, con dentro i documenti digitali.

Il wallet si potrà utilizzare sia in contesti fisici che online. In teoria, infatti, sarebbe possibile effettuare un controllo di polizia senza alcun documento cartaceo: il cittadino potrebbe sbloccare lo smartphone (o lo smartwatch o altri dispositivi certificati), aprire il wallet e mostrare all’agente il documento digitale.

L’agente, a sua volta, potrebbe usare un altro smartphone per scansionare il documento e ottenere tutte le informazioni di cui ha bisogno sul cittadino.

Per questo motivo, dentro un walle che funziona in questo modo, si potrebbero contenere il documento d’identità, la tessera sanitaria e anche la patente di guida.

Come funzionerà IT Wallet

Esattamente come la CIE, e diversamente dallo SPID, ITA Wallet sarà “di Stato” e non gestito dai privati. L’idea è quella di inserirlo all’interno dell’App IO, che gli italiani già conoscono.

Secondo Fortunato già a inizio 2024 inizieranno i test di IT Wallet e verrà lanciata la prima campagna d’informazione pubblica. Il progetto ha due linee di sviluppo: la prima è sul fronte della Pubblica Amministrazione, la seconda è l’app per il pubblico.

Butti afferma che l’obiettivo finale è quello di avere IT Wallet sui cellulari di almeno 42,5 milioni di italiani entro il 2025. Si tratta di una velocità di adozione molto superiore a quella avuta negli anni scorsi dalla CIE e dallo SPID, ma è anche vero che il pubblico oggi è molto più pronto ad un cambiamento del genere rispetto a soli 3-4 anni fa.

Diremo addio a CIE e SPID?

Infine, resta un dubbio che nessuno può ancora sciogliere: IT Wallet, alla lunga, manderà in pensione la CIE e lo SPID? La risposta ufficiale non c’è, ma tra le due forme di identità elettronica lo SPID è certamente quello che rischia di più.

La CIE, invece, potrebbe restare come una forma di backup fisico dei dati sull’identità del cittadino, da usare magari in caso di problemi tecnici ai sistemi informatici di IT Wallet o, peggio ancora, in caso di un attacco hacker come quello che ha colpito a inizio dicembre la Pubblica Amministrazione italiana bloccando i sistemi di moltissimi Enti.