Come sarà EUDI Wallet, la versione europea di IT Wallet
La digitalizzazione dei documenti d'identità farà un enorme passo avanti nel 2024 e nel 2025 con l'introduzione di IT Wallet in Italia e con l'inizio della sperimentazione di EUDI Wallet in tutta Europa
La parola d’ordine della Pubblica Amministrazione nel 2024 è “wallet“. Anzi, ad essere più precisi, “digital wallet“. L’anno che è appena iniziato, infatti, sarà fondamentale per lanciare i test di IT Wallet, il portafoglio elettronico di documenti digitali realizzato dallo Stato italiano per far ordine tra CIE, SPID e altri tipi più o meno evoluti di identità digitali.
Ma sarà anche l’anno in cui, dietro le quinte, tutti i Paesi dell’Unione Europea metteranno a punto il sistema EUDI Wallet, cioè l’European Digital Identity Wallet che affiancherà IT Wallet e tutti i sistemi equivalenti degli altri Stati membri e servirà a creare l’Europa Unita delle identità digitali.
Cos’è un Wallet
Per dirla in maniera molto semplice, e semplificata, EUDI Wallet è la versione europea di IT Wallet, cioè un portafogli elettronico (“wallet“, in inglese) all’interno del quale i cittadini possono custodire i propri documenti digitali, come quello di identità (in Italia è la CIE, la Carta d’Identità Elettronica), la patente di guida, la tessera sanitaria.
Esattamente come per IT Wallet, anche per EUDI Wallet il problema principale è creare un livello di sicurezza e protezione dei dati sufficiente a permettere ai cittadini di usare il proprio telefono per custodire i propri documenti.
L’idea alla base dei wallet digitali, infatti, è quella di essere certi che sul telefono di Mario Rossi, protetto con l’impronta digitale (o altri fattori altrettanto sicuri) di Mario Rossi, siano presenti solo i documenti di Mario Rossi. E che tali documenti siano autentici, non falsificati.
Una volta raggiunto questo livello di sicurezza il cittadino Mario Rossi non ha più bisogno di portarsi dietro tessere plastificate o documenti cartacei, perché gli basta sbloccare il telefono e aprire l’app di wallet (che in Italia sarà una sezione di App IO) e mostrare il documento digitale.
Tutto ciò quando dovrà autenticarsi sia online che di presenza, anche (potenzialmente) in occasione di un controllo di polizia.
Il wallet europeo
Tutti i principali Paesi UE stanno sviluppando il proprio sistema di wallet digitale per i documenti dei loro cittadini, ma ogni Paese ne sta sviluppando uno diverso.
La sfida di EUDI Wallet è quella di creare una infrastruttura unica che permetta al Paese A di leggere i documenti dal wallet del Paese B, C, D e viceversa.
Un sistema del genere è rivoluzionario, perché non solo facilita gli spostamenti dei cittadini per turismo e svago, ma permette anche ai cittadini europei di firmare contratti a distanza di migliaia di chilometri.
Se un cittadino italiano vorrà lavorare a distanza per un’azienda di un altro Paese UE, ad esempio, potrà usare il sistema EUDI Wallet per fornire all’azienda il proprio documento d’identità, il codice fiscale, la tessera sanitaria ed ogni documento necessario per finalizzare l’assunzione o la stipula del contratto di lavoro.
Stessa cosa se vorrà acquistare dall’Italia un’auto in Germania, un terreno in Olanda, un servizio i Spagna e così via: potrà confermare di essere chi dichiara e tramite il sistema EUDI Wallet e chi sta dall’altra parte sarà protetto dalle truffe di impersonificazione.
Quando arriva EUDI Wallet
Le istituzioni europee lavorano a EUDI Wallet dal 2021, con una fase di negoziato tra i Paesi che è terminata a novembre 2023. Entro 6-12 mesi verranno definite le specifiche tecniche ed entro 24 mesi i singoli Stati UE dovranno rilasciare l’EUDI Wallet ai propri cittadini.
Il 2024, quindi, sarà l’anno in cui si deciderà come sarà tecnicamente EUDI Wallet, mentre in Italia partirà la sperimentazione sul campo di IT Wallet, mentre nel 2025 IT Wallet sarà pienamente operativo e inizieremo a vedere la prima implementazione di EUDI Wallet.