
Cosa è e come funziona la tecnologia Bluetooth
La connessione Bluetooth è un sistema che sfrutta le onde radio a corto raggio. Sapete che il nome della connessione deriva da un re vichingo?
È diventata ormai insostituibile ed è presente su qualsiasi smartphone, anche quelli dati e meno performanti. La utilizziamo per far “comunicare” un device con un altro oppure per scambiare file con altri smartphone. È la tecnologia Bluetooth. Ma cosa è e soprattutto come funziona?
Prima di passare alle “cose” tecniche, cercando quindi di capire in che modo opera la connessione Bluetooth, è utile ricostruire un po’ della sua storia. Partiamo dall’origine del nome. Gli ideatori, la tecnologia venne realizzata da Ericsson a metà degli anni ’90, interessata a sviluppare un sistema di comunicazione tra cellulari e altri dispositivi, alternativo ai raggi infrarossi (IRDA), decisero di chiamare la connessione senza fili come Harald Blåtand, il cui cognome tradotto in inglese è appunto Bluetooth. Perché si decise così? Harald Blåtand era un re vichingo (in italiano è conosciuto con il nome di re Aroldo I di Danimarca), vissuto tra il 911 e 985-986, che riuscì nell’impresa di unire i popoli scandinavi e introdurre la religione cristiana.
Da qui probabilmente nacque l’idea di utilizzare il re vichingo, simbolo di coesione, per nominare la rete Bluetooth. Ufficialmente la connessione wireless entrò in “carica” quando venne istituito il consorzio SIG, acronimo di Bluetooth Special Interest Group. E volete sapere un’altra cosa? L’icona classica del Bluetooth è formata da due rune nordiche, simboli dell’alfabeto germanico e iniziali di Harald Blåtand.
Fatto questo doveroso excursus storico, passiamo ora alle cose, come detto prima, tecniche. Come funziona la connessione Bluetooth?
Come funziona il Bluetooth
Il sistema di connessione, che serve dunque a unire due dispositivi, utilizza le onde radio a corto raggio, che consumano pochissima energia. La tecnologia Bluetooth ricorre, infatti, al campo di frequenza dei 2,45 gigahertz (Ghz). È in questo “spazio” radio che avviene la magia: due dispositivi connessi attraverso questa frequenza possono scambiarsi pacchetti di dati, cioè trasmettere diverse informazioni. In altre parole, con il Bluetooth si possono inviare e ricevere numerosi file, come ad esempio immagini, video e documenti. E non solo. Con il Bluetooth, sempre facendo un altro esempio, si può collegare lo smartphone a una cassa e trasmettere musica.
Il segnale irradiato non supera solitamente i 10 metri di distanza, anche se gli ultimi dispositivi riescono a garantire una copertura fino a 50 metri. La rete Bluetooth non è soggetta a disturbi di frequenza. Il sistema di trasmissione radio, infatti, utilizza una tecnica di trasmissione conosciuta con il nome di frequency hopping spread spectrum, che in pratica espande la banda. In altre parole, la banda è scomposta in 79 canali sui quali si registrano 1600 cambi di trasmissione al secondo.
Come collegare due dispositivi tramite Bluetooth
Ora, cerchiamo di capire come avviene la connessione tra due dispositivi. Una volta attivata la rete Bluetooth, i segnali emessi, per esempio da due smartphone, si “incrociano” in questo campo di frequenza a corto raggio. Un device può collegarsi fino al massimo con altri 7 dispositivi, anche se la trasmissione dei dati può avvenire contemporaneamente solo tra due oggetti Bluetooth.
La tecnologia si regge sul sistema “master-slave”: il primo si riferisce al dispositivo centrale, il secondo a tutti gli altri collegati con il “maestro”. Una volta avvenuto questo primo incontro, per associare due dispositivi la connessione chiede allo “slave” di inserire il codice che identifica il master. A questo punto viene creata una Personal Area Network (PAN), la rete privata che permetterà, riprendendo l’esempio di prima, ai due smartphone di scambiarsi i dati.