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Cos'è il Confine Personale nel Metaverso di Facebook

Il Metaverso è appena nato e già si contano i primi episodi di molestie e i primi comportamenti fastidiosi: Meta risponde con il "Personal Boundary", basterà?

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metaverso Fonte foto: Shutterstock

Il metaverso, ossia la realtà digitale progettata da Meta/Facebook, si arricchisce di nuovi dettagli che lasciano intravvedere l’identità che assumerà nei prossimi mesi e anni. La novità del momento riguarda gli avatar, ossia l’identità digitale (che potrebbe non rispecchiare l’identità reale della persona o società che l’ha acquisita) che sarà dotata di un “personal boundary”, ossia di un confine personale. E già si parla di nuove norme sociali virtuali.

L’annuncio del personal boundary, ossia di uno spazio personale inviolabile, un confine vero e proprio, è stato fatto attraverso le pagine di Oculus e viene detto disponibile già per Horizon Worlds e Horizon Venues, l’area riservata agli eventi. Per ora questa novità la stanno sperimentando gli iscritti negli Stati Uniti e Canada e gradualmente sarà estesa su scala planetaria. L’obiettivo sembra sia duplice: creare una zona protetta entro cui ogni singola identità digitale si può muovere e esprimere in assoluta libertà (pari a una comfort zone) ma anche avere una zona di protezione di circa 1 metro (virtuale) di diametro entro cui nessuno può entrare per interagire. Quindi se desideriamo dare il cinque o un colpetto sulla spalla per mostrare sostegno, dobbiamo farlo “da lontano“, Il che ci pone davanti a un nuovo Galateo virtuale.

Come funziona il confine personale

Il confine personale è stato progettato per impedire di default a chiunque di invadere lo spazio personale di ogni avatar. Se qualcuno tenta di entrare, senza autorizzazione, in un confine personale, il sistema interromperà il suo movimento. Non essendoci feedback tattile non si sentirà ma ogni oggetto che tenterà di entrare nell’area interdetta sarà destinato a sparire, letteralmente. Per ricomparire una volta rientrato nei confini approvati.

In pratica, se proviamo a dare il cinque a un altro avatar, non appena le mani digitali sfiorano la zona interdetta spariscono per riapparire al di fuori dell’area vietata. La portavoce di Meta, Kristina Milian, ha confermato che gli utenti non possono scegliere di disabilitare i propri confini personali poiché il sistema ha lo scopo di stabilire norme standard su come le persone interagiscono nella realtà virtuale. Tuttavia, le modifiche future potrebbero consentire alle persone di personalizzare la dimensione del raggio.

Il nuovo Galateo del Metaverso

Il Personal Boundary rappresenta il nuovo Galateo del Metaverso sempre attivo, per impostazione predefinita. Secondo Meta questo intervento si è reso necessario poiché dopo l’apertura al pubblico di Horizon Worlds e dopo un lungo periodo di beta test alcuni utenti si sono lamentati che i loro avatar avessero ricevuto molestie da sconosciuti.

L’obiettivo quindi, se da un lato risulta essere la difesa preventiva, dall’altro stabilisce nuove norme comportamentali che si basano sulla distanza imposta e non più scelta. Tutti obbligati a restare in una bolla che aumenta la distanza, già palese e dovuta al fatto che ci si muove in un ambiente digitale e con corpi immateriali.

Il futuro degli avatar nel Metaverso

Meta sostiene che: “La realtà virtuale può e deve essere per tutti. E lavoriamo costantemente per migliorare l’esperienza delle persone in VR, raccogliendo feedback dalla community per adeguare il nostro lavoro mentre continuiamo a apportare miglioramenti”.

Di fatto il distanziamento adottato nasce con l’obiettivo di aiutare le persone a interagire in tranquillità ma sicuramente resta ancora molto lavoro da fare per far sì che si crei realmente un ambiente in cui ci si senta davvero a proprio agio e sicuri.

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