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Digitale terrestre, perché i canali RAI e Mediaset non sono diventati HD?

A bocce ferme è il momento di fare chiarezza su cosa sia realmente accaduto il 20 ottobre: ecco perché, anche dopo il passaggio all'Mpeg-4, i canali RAI e Mediaset sono ancora a bassa risoluzione

Dopo il passaggio dei primi 15 canali RAI e Mediaset alla codifica Mpeg-4, avvenuto il 20 ottobre, e dopo la risintonizzazione di rito che ha permesso a tutti coloro che avevano una TV o un decoder compatibili (sono stati 300 mila, non senza polemiche) di tornare a vedere questi canali, la situazione è tornata alla normalità ma qualcuno si chiede, da giorni, una cosa: come mai dopo il passaggio all’Mpeg-4 questi canali sono ancora a bassa risoluzione?

La domanda è più che legittima, perché è noto che la compatibilità del decoder o della TV con l’Mpeg-4 è essenziale per vedere i canali che trasmettono in HD, ma è frutto di un fraintendimento. A dirla tutta, però, la colpa del fraintendimento non è certo dei telespettatori bensì di una campagna di informazione che non è stata precisa ed accurata, lasciando molte domande senza risposta. Gran parte del problema è stato causato dall’uso di un’espressione infelice: “alta qualità” e da un continuo riferimento ai televisori compatibili con l’HD. Nella sostanza, però, con il passaggio all’Mpeg-4 dei primi 15 canali la loro qualità non è affatto migliorata né, a guardare i dati del flusso trasmesso, è aumentata la risoluzione. Cos’è cambiato, quindi, il 20 ottobre?

DVB-T2: alta qualità Vs alta risoluzione

Le parole sono importanti: parlare di “alta qualità” in realtà non significa nulla, dal punto di vista tecnico. Parlare di “alta risoluzione“, invece, sì. Oggi le risoluzioni disponibili sulle TV moderne sono 4 (non considerando l’8K, che è il futuro):

  • SD, cioè 720×576 pixel
  • HD-Ready, cioè 1280×720 pixel
  • Full-HD, cioè 1920×1080 pixel
  • 4K, cioè 3840×2160 pixel

Con il termine generico “HD” si intendono sia la risoluzione HD-Ready che quella Full-HD, mentre la risoluzione SD è sostanzialmente la stessa che aveva la vecchia TV analogica dismessa dieci anni fa.

La maggior parte dei canali HD trasmessi sul digitale terrestre hanno la risoluzione 1280×720 pixel, qualcuno ha la risoluzione 1920×1080 pixel, tutti hanno la codifica Mpeg-4. Questo perché un flusso video in HD codificato con il vecchio Mpeg-2 avrebbe un “peso” troppo elevato per essere trasmesso sulle frequenze TV: occuperebbe lo spazio di due o tre canali in SD.

Quando il Ministero dello Sviluppo Economico comunicava che per essere sicuri di non aver problemi dopo il 20 ottobre bastava controllare se la TV permetteva di vedere i canali in HD, quindi, non si riferiva al fatto che i famosi 15 canali sarebbero diventati HD: voleva solo dire (ma lo ha detto solo a metà) che avrebbero usato la stessa codifica già usata per i canali HD.

Quindi, di conseguenza, chi vede i canali HD vede anche i canali SD codificati in Mpeg-4.

DVB-T2: cosa è cambiato il 20 ottobre

Ma, allora, cosa è cambiato realmente il 20 ottobre ai 15 canali RAI e Mediaset passati in Mpeg-4? A cosa è valsa la corsa al decoder o alla TV piccola ma compatibile col DVB-T2?

L’unica differenza reale tra quello che veniva trasmesso il 19 ottobre e quello che viene trasmesso a partire dal 20 ottobre è nella codifica: gli stessi canali RAI e Mediaset vengono trasmessi alla stessa risoluzione (SD, cioè bassa risoluzione), ma con un codec più efficiente: mentre prima ogni canale “occupava” in media tra 3 e 6 Mbps (in base a quanto veniva “spinta” la compressione), ora occupa 1,5-2 Mbps.

Tradotto: nello stesso spazio di frequenzeci entrano” il doppio dei canali. Questo sarà fondamentale per liberare le famose frequenze a 700 MHz che lo Stato ha già venduto per 6,5 miliardi di euro agli operatori telefonici, che le useranno per la rete 5G.

Se continuate a vedere tutti i canali RAI e Mediaset ancora a bassa risoluzione, quindi, non preoccupatevi: non è un difetto del vostro impianto, è la risoluzione alla quale vengono ancora trasmessi.

Un secondo cambiamento iniziato il 20 ottobre, infine, è quello relativo ai canali Mediaset generalisti (Rete 4, Canale 5 e Italia 1) che sono diventati improvvisamente “provvisori”. In questo approfondimento vi spieghiamo perché: Digitale terrestre: perché i canali Mediaset ora sono “provvisori”.

Resta invece da capire cosa succederà a partire dal 3 gennaio 2022 ai canali Sky trasmessi sul digitale terrestre.