Elettrodomestici riparabili per 10 anni: la nuova legge UE
La nuova legge comunitaria riconosce agli utenti il diritto di riparare i loro elettrodomestici. Solo, però, se a farlo sia un tecnico specializzato
L’Unione Europea fa un primo, a dir vero piccolo, passo per combattere l’obsolescenza programmata. Cioè quella strana tendenza che hanno gli elettrodomestici e i dispositivi elettronici di rompersi proprio poco dopo la scadenza della garanzia del costruttore.
È in arrivo la nuova normativa sul “Right to repair“, il diritto a riparare gli elettrodomestici invece di sostituirli. Al momento rientrano nella nuova normativa solo lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi e apparecchi per l’illuminazione, ma in futuro la lista dei dispositivi potrebbe essere estesa. Con le nuove regole i costruttori dovranno garantire, per almeno dieci anni, la disponibilità dei pezzi di ricambio. Ma secondo le associazioni ambientaliste e quelle di tutela dei consumatori le nuove norme non sono ancora sufficienti a debellare il fenomeno dell’obsolescenza programmata.
Solo i tecnici professionisti
Uno dei punti che fa più discutere del nuovo regolamento europeo sul diritto alla riparazione è quello che prevede che la disponibilità dei pezzi di ricambio sia garantita solo ai riparatori professionali: centri assistenza, elettricisti e tutti coloro che per mestiere installano e riparano elettrodomestici potranno acquistare i pezzi di ricambio, mentre un comune cittadino no. Ciò vuol dire che anche una banale riparazione di un tubo di scarico di una lavatrice dovrà essere effettuata da un tecnico, perché noi il tubo di ricambio non lo potremo comprare. La nuova normativa, inoltre, obbliga i costruttori a far sì che le riparazioni si possano effettuare con attrezzi di normale uso (niente viti dalla testa strana, per capirci) e senza dover danneggiare altre parti del prodotto per accedere a quella da riparare.
Nuovo Energy Rating
Un secondo aspetto importante della nuova normativa sugli elettrodomestici riguarda i consumi energetici. La famosa scala da “A” a “G“, con tanto di “+“, che da diversi anni indica l’efficienza energetica di un elettrodomestico a breve cambierà. È infatti troppo vecchia: oggi circa il 55% delle lavatrici, ad esempio, ottiene il rating “A+++“, perché la scala è stata stilata troppi anni fa e anche un prodotto medio riesce a raggiungere ormai la classificazione migliore.
Gli elettrodomestici realmente a risparmio energetico, dotati di tecnologie più recenti ed efficienti, si devono accontentare dello stesso rating “A+++” e non riescono ad emergere dalla massa di prodotti disponibili sul mercato. A breve, quindi, sarà più difficile avere una etichetta energetica così favorevole.