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SCIENZA

Enorme impronta digitale rilevata su Marte: la verità

L'impronta digitale fotografata dalla NASA nei mesi scorsi su Marte ha finalmente la risoluzione giusta per osservarne i dettagli principali

Su Marte è apparsa un'impronta digitale Fonte foto: Account Instagram della NASA

L’uomo è mai stato sulla superficie di Marte? La risposta è semplice, ma il no immediato deve fare i conti con una particolare impronta digitale umana rilevata dalla NASA proprio sul pianeta rosso in questi ultimi giorni. La foto ha fatto il giro del mondo e l’aspetto non lascia spazio ad alcun dubbio. All’interno di un cratere sembra essersi posato un piede.

A poca distanza temporale dalle immagini del lander InSight che ha catturato gli affascinanti momenti dell’alba su Marte, stavolta ci si è trovati di fronte ad Airy-0, una depressione che ha una larghezza di mezzo chilometro e che è all’interno dell’omonimo cratere (molto più grande). In realtà, lo scatto dell’agenzia spaziale americana risale a diverso tempo fa.

Si sta parlando di una foto datata 8 settembre 2021, ma sono serviti alcuni mesi prima di rilasciare ufficialmente lo scatto e soprattutto sfruttare l’imaging ad alta risoluzione del Mars Reconnaissance Orbiter. Le creste strane e luminose che si notano immediatamente permettono di visualizzare appunto un’impronta digitale, di conseguenza la NASA non poteva non condividere il momento emozionante su Instagram. Tra l’altro, si sta parlando di un cratere che è stato scelto in un’epoca non sospetta dagli astronomi. Già nel 1884, infatti, venne selezionato per tracciare il primo meridiano in assoluto di Marte.

Creste eoliche trasversali

La grandezza fu determinante, visto che il cratere era abbastanza ampio da consentire la visualizzazione tramite i telescopi in uso verso la fine dell’800. La risoluzione dell’impronta digitale marziana è diventata molto più elevata rispetto allo scorso mese di settembre e la pubblicazione online della sorprendente foto è stata inevitabile. Ma di cosa si tratta nello specifico? Il pianeta rosso non smette di stupire: dopo le misteriose rocce viola e uno strano fiore minerale, in questo caso si è avuto a che fare con creste eoliche trasversali. Non sono altro che una delle caratteristiche principali dei crateri marziani, oltre che delle altre depressioni. In poche parole sono formate da dune di sabbia e da un sottile strato di polvere.

Il potere riflettente

La polvere che è stata rilevata sulla particolare impronta digitale è stata identificata come ematite. Si tratta di un minerale composto essenzialmente da ossido di ferro, ben presente in questa regione del pianeta: la sua abbondanza conferisce al terreno circostante un caratteristico colore grigio. Un altro dettaglio che balza agli occhi è la caratteristica riflettente della polvere di ematite, un particolare che spiega perché si nota così bene l’impronta in tutto il cratere. L’emozione è senza dubbio palpabile, anche se bisogna precisare che non è la prima volta che si osservano cose del genere in questa superficie.

Marte, il pianeta in cui si spera un giorno anche di parlare, ha stupito gli scienziati anche lo scorso 30 marzo, quando ci fu la pubblicazione di altre immagini, per la precisione da parte dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Gli scatti che hanno preceduto di poche settimane quelli dell’impronta digitale si riferiscono a una coppia di crateri, uno dei quali sarebbe la prova del cosiddetto “terreno cerebrale”, un’increspatura che fa appunto pensare al nostro cervello. Il pianeta rosso continua a sorprendere ed è destinato a farlo anche in futuro.

L'impronta digitale apparsa su MarteFonte foto: Account Instagram della NASA