C'è stata un'esplosione rara e incredibile nello spazio: cosa è successo?
Nello spazio si è verificata un'esplosione potentissima e abbagliante, luminosa come miliardi di Soli: gli scienziati stanno ancora cercando una risposta a questo fenomeno.
Un’incredibile esplosione si è verificata nello spazio, a grande distanza da noi: è stata abbagliante e velocissima, due caratteristiche che la rendono davvero molto rara. Gli scienziati che l’hanno osservata, in effetti, non sono ancora riusciti a capire che cosa l’abbia potuta provocare, ma le ipotesi sono molto affascinanti. Ecco tutto quello che sappiamo su questo fenomeno sensazionale.
Un’abbagliante esplosione nello spazio
Un team di scienziati della Queen’s University di Belfast è da tempo alla ricerca di esplosioni cosmiche rare: quella individuata potrebbe essere di un tipo completamente nuovo e presenta caratteristiche così bizzarre da aver confuso i ricercatori. Ma andiamo con ordine. Grazie alla rete ATLAS di telescopi robotici situati alle Hawaii, in Cile e in Sudafrica, gli astronomi hanno potuto osservare un’esplosione estremamente abbagliante e molto rapida, tanto da essere svanita subito dopo aver raggiunto il suo picco di luminosità.
La scoperta, che è stata descritta su The Astrophysical Journal Letters, ha lasciato sorpresi gli scienziati. Solitamente questo genere di esplosioni è correlata ad una supernova, ovvero alla fase finale della vita di una stella massiccia. Ma AT2022aedm – così è stato soprannominato il fenomeno individuato dai ricercatori di Belfast – è apparsa sin da subito molto diversa. L’esplosione è infatti stata davvero abbagliante, avendo emesso fino a 100 volte più energia di una supernova media.
Ed è stata anche rapidissima: le supernove durano per mesi, mentre in questo caso la luminosità è diminuita fino all’1% di quella iniziale in soli 14 giorni, scomparendo subito dopo. Per gli scienziati si è trattato di una delle esplosioni più potenti mai viste, dalla luminosità pari a quella di miliardi di Soli, e anche una delle più veloci: per questo l’hanno chiamata LFC, ovvero Luminous Fast Cooler. Ed è la prima del suo genere, qualcosa quindi di davvero sensazionale. Tuttavia, non è ancora chiara la sua origine: quali sono le ipotesi degli astronomi?
Le ipotesi sull’origine dell’esplosione
Come prima cosa, è stata esclusa la possibilità che si trattasse di una supernova particolarmente potente. Oltre alla luminosità e alla rapidità, anche il luogo in cui è avvenuta l’esplosione porta a scartare questa ipotesi. Questo fenomeno si è infatti verificato in una galassia rossa situata a circa 2 miliardi di anni luce dalla Terra, una galassia in cui si trovano solo vecchie stelle di massa piuttosto ridotta, che non sarebbero in grado di dare vita ad una supernova. Si è perciò pensato ad una stella che entra in collisione con un buco nero.
Quando un corpo celeste gravita troppo vicino ad un buco nero, ne viene risucchiato: si tratta di un evento di interruzione delle maree, che se particolarmente violento si manifesta sotto forma di esplosione. Solitamente, ad esserne coinvolti sono i buchi neri supermassicci che si trovano al centro di una galassia. Tuttavia, AT2022aedm si è verificata troppo lontano dal nucleo galattico, quindi non può essere questa la spiegazione cercata dagli scienziati.
Rimane dunque l’ipotesi più affascinante: che l’esplosione abbia origine da un buco nero di medie dimensioni (ovvero tra le 100 e qualche migliaia di masse del Sole) nell’atto di “consumare” il suo pasto stellare. Questa potrebbe essere una delle rare possibilità, per gli astronomi, di studiare questi sfuggenti corpi celesti. Ma anche per capire in che modo, in passato, i buchi neri supermassicci siano diventati così grandi.