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Facebook e lo spam, la strategia di Meta per "ripulire" la piattaforma

Facebook sta cambiando e per rendere di nuovo attendibile il social network, Meta sta elaborando una strategia per contrastare i contenuti di scarsa qualità

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Già da qualche anno su Facebook molti utenti hanno notato un aumento di contenuti di scarsa qualità, soprattutto spam, all’interno del proprio feed. Pochi giorni fa Meta ha riconosciuto il problema annunciando una serie di misure per contrastarlo che da qui ai prossimi mesi potrebbero cambiare per sempre il volto della piattaforma social.

Meta, le strategie per ripulire Facebook

L’obiettivo di Meta è di “ripulire” il feed di Facebook, nel tentativo di proporre agli utenti contenuti nuovi, in linea con le loro preferenze e realmente coinvolgenti. Per sistemare la cosa, l’azienda di Menlo Park ha in mente una strategia ben definita: penalizzare i creatori di post con didascalie lunghe, fuorvianti o irrilevanti, pensate appositamente per generare engagement artificiale e indurre le persone a cliccare.

Nei prossimi mesi, dunque, verrà ridotta la visibilità di questi contenuti e gli autori rischieranno di perdere l’accesso agli strumenti di monetizzazione. Una decisione radicale che dovrebbe (e il condizionale è ancora d’obbligo) scoraggiare la diffusione di contenuti considerati “poveri” a beneficio di quelli originali e più interessanti.

Uno dei punti salienti della strategia di Meta è un approccio più aggressivo contro le reti di spam, i gruppi di account che gestiscono like, commenti e condivisioni fatte da profili fake. In questi casi, i commenti saranno declassati nel feed e, nei casi più gravi, le pagine incriminate saranno rimosse.

Dal canto degli utenti, la piattaforma sperimenterà un sistema che consentirà loro di votare negativamente i commenti in modo anonimo, per aiutare a mantenere puliti i thread di discussione.

Queste nuove contromisure rappresentano un estremo tentativo di riconquistare i giovani e farli tornare su Facebook. Questa fascia d’età negli ultimi anni ha abbandonato il social, migrando su altre piattaforme ritenute più in linea con i loro bisogni. Secondo Mark Zuckerberg, però, per attirare nuovamente questi utenti non serve far altro che “tornare al Facebook originale” e alle funzioni orientate verso una “socialità più autentica“.

La strategia di Meta può funzionare?

Nonostante i buoni propositi di Facebook c’è un’altra grande criticità che rimane (al momento) ignorata: l’invasione di contenuti generati tramite intelligenza artificiale. Negli ultimi mesi, infatti, il feed del celebre social è stato preso d’assalto da decine e decine di post creati dall’AI condivisi allo scopo di raccogliere interazioni e che spesso vengono amplificati dall’algoritmo stesso della piattaforma.

Un altro esempio di contenuti che “deteriora” la qualità del feed sono i contenuti di bassa qualità come screenshot riciclati da Reddit, notizie vecchie o post clickbait che invitano gli utenti a commentare o interagire senza offrire alcun reale valore. Questi stratagemmi, hanno il solo scopo di aumentare l’engagement sulle varie pagine ma senza creare valore, contribuendo unicamente al disordine e alla superficialità sulla piattaforma.

Da quel che si apprende dalle dichiarazioni ufficiali, l’intento di Facebook è ben preciso, tuttavia il reale effetto di queste nuove strategie si potrà constatare solo sul lungo periodo, sempre se il piano d’azione darà i risultati sperati. Per rendere di nuovo il social “attendibile” c’è molto da fare e ci sarà bisogno di interventi incisivi soprattutto per quel che riguarda il funzionamento dell’algoritmo che regge la piattaforma. Vedremo se nei prossimi mesi ci sarà davvero il rinnovamento auspicato e se, invece, la community si troverà di nuovo davanti a un cambiamento fine a sé stesso.