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SCIENZA

Sì, le giraffe rischiano di sparire per sempre: ecco perché

Le giraffe presenti in Africa rischiano di sparire per sempre, come accertato da alcuni ricercatori svizzeri che hanno approfondito la specie

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Il lungo collo e l’inconfondibile manto a chiazze le hanno rese tra i mammiferi più amati in assoluto: è quasi impossibile non nutrire una certa simpatia nei confronti delle giraffe, la più alta specie di tutto il nostro pianeta. Purtroppo quello attuale non è affatto un buon momento storico per l’animale originario dell’Africa e il motivo è presto detto.

Uno studio scientifico appena pubblicato sulla rivista specializzata “Biodiversity and Conservation” ha lanciato l’allarme, le giraffe rischiano seriamente di estinguersi a causa dei cambiamenti climatici. Il problema si riferisce in particolare a un paese del continente “nero”, la Tanzania, in cui la popolazione sta diminuendo a vista d’occhio.

Le giraffe che sono state studiate

Secondo quanto accertato dagli esperti dell’Università di Zurigo, l’incremento progressivo delle piogge sta incidendo in maniera negativa sulla sopravvivenza della specie. Paradossalmente non è il caldo a rappresentare un problema in questo caso, ma l’esatto contrario. L’ateneo elvetico ha preso in esame le 2400 giraffe che vivono appunto nello Stato africano. Lo studio è durato ben otto anni e ha agevolato il confronto tra i vari dati raccolti, in particolare le abitudini e la resistenza ai cambiamenti del clima. Il primo risultato che è balzato agli occhi ha letteralmente spiazzato i ricercatori svizzeri che non si aspettavano una situazione del genere.

Il tasso di sopravvivenza delle giraffe della Tanzania tende a ridursi del 50% durante la cosiddetta stagione delle piogge. Le stesse precipitazioni, poi, sono diventate molto più intense rispetto agli anni passati e anche questo particolare non va sottovalutato. È proprio questa intensità, infatti, a far proliferare i parassiti e le patologie che colpiscono appunto i simpatici mammiferi dal collo lungo. Le piogge, poi, causano una riduzione delle sostanze nutrienti nelle foglie di cui si ciba la specie, un pericolo enorme per gli esemplari più deboli e vulnerabili. Gli scienziati di Zurigo erano invece partiti da un presupposto completamente diverso.

La particolare crescita delle giraffe

Prima di realizzare lo studio apparso su “Biodiversity and Conservation”, si riteneva che le giraffe fossero a rischio per l’aumento globale delle temperature a causa delle loro dimensioni non indifferenti. In realtà la specie ha una particolarità: la sua crescita è lenta e per capire quali siano gli effetti di qualsiasi cambiamento bisogna esaminare gli esemplari a lungo. Soltanto dopo molti anni si può avere dunque un quadro più chiaro. Ecco perché si è intuito in ritardo come il caldo non fosse un problema per le giraffe, al contrario non impedisce loro di affrontare molti anni di vita.

Se questi mammiferi riescono ad adattarsi fisicamente alle alte temperature, lo stesso non può dirsi delle piogge. Di solito le giraffe sono abituate a cibarsi di ramoscelli di alberi, prediligendo arbusti, erba e frutti. Si è calcolato come riescano a ingurgitare ogni giorno 34 chilogrammi di foglie, di conseguenza si dovrà anche approfondire il cambiamento subito da questa vegetazione a causa delle maggiori precipitazioni. Il fatto che ormai la specie sia scomparsa dal suo areale storico (Eritrea, Guinea, Senegal) non induce di certo all’ottimismo e la speranza è che lo studio svizzero possa aprire gli occhi una volta per tutte.

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