Libero
SCIENZA

Scoperta eccezionale e sorprendente in una grotta: un tesoro inestimabile

Il Parco Nazionale di Palmachim Beach a Israele ha restituito al mondo una grotta rimasta nascosta per millenni, contenente un prezioso tesoro.

Ritrovarsi improvvisamente in un altro mondo, viaggiando indietro nel tempo fino a più di 3000 anni fa. È quel che ha vissuto un team di archeologi a Israele, all’interno del suggestivo Parco Nazionale di Palmachim Beach, appena a sud di Tel Aviv, dove si stavano svolgendo dei normali lavori di ampliamento e miglioramento del sito.

L’escavatore era in azione, quando in maniera del tutto casuale ha provocato lo spostamento di una grande roccia. Ed è a quel punto che i presenti hanno potuto ammirare per la prima volta una grotta segreta, rimasta nascosta insieme al prezioso tesoro di inestimabile valore che contiene al suo interno.

Scoperta a Israele una grotta nascosta

Quando si è aperto il varco sulla grotta nascosta, il team al lavoro nel Parco Nazionale di Palmachim Beach non poteva credere ai propri occhi. Il primo a introdursi nel sito risalente alla tarda Età del Bronzo è stato il dottor Dror Sitron, esperto e ispettore dell’Autorità Israeliana per le Antichità, e la sensazione è stata la medesima che si ha da “comuni mortali” nel guardare le foto scattate in loco: sembra di fare un balzo indietro nel tempo, come se tutto si fosse congelato, restando perfettamente intatto in una sorta di bolla spazio-temporale. Una scoperta inaspettata, di quelle che “capita una volta nella vita”, come ha commentato il dottor Eli Yannai.

Un’indagine più approfondita sul sito ha consentito agli archeologi di stabilire che la grotta contiene un’ampia gamma di oggetti risalenti all’Età del Bronzo (circa 3.300 anni fa), in particolare al regno del famigerato e potente Faraone Ramses II (o Ramses il Grande). La grotta è stata scavata a circa 2,5 metri di profondità, è di forma quadrata e ha un pilastro portante centrale e tutto – inclusi i manufatti in ceramica e bronzo contenuti al suo interno – conduce a una conclusione ben precisa: si tratta di un luogo di sepoltura e il contenuto, disposto in maniera ben studiata, non è altro che il corredo di offerte che all’epoca avevano lo scopo di accompagnare il defunto nell’aldilà.

“Il fatto che la grotta sia stata sigillata, e non saccheggiata nei periodi successivi – ha spiegato il dottor Eli Yannai, uno dei massimi esperti dell’Età del Bronzo a Israele -, ci permetterà di utilizzare i moderni metodi scientifici oggi disponibili, per recuperare molte informazioni dai reperti e dai residui presenti sui vasi, ad esempio, resti organici che non sono visibili a occhio nudo. La grotta può fornire un quadro completo delle usanze funerarie della tarda Età del Bronzo”.

Un tesoro di inestimabile valore

La scoperta risale all’inizio di settembre 2022 e in breve ha fatto il giro del mondo. Del resto non potrebbe essere altrimenti: trovare un luogo del genere, intatto e perfettamente conservato non è qualcosa che accade così spesso. Non è la prima volta che il Parco di Palmachim Beach restituisce agli archeologi preziosi reperti risalenti a millenni fa, ma questa volta ad aver colpito gli archeologi è l’integrità di un luogo che può dirci molto di più sulla tarda Età del Bronzo e sul regno del Faraone Ramses II, citato persino nella Bibbia come il crudele sovrano che voleva impedire l’Esodo del popolo di Mosè.

Come spiegato dal dottor Yannai, la grotta contiene dozzine di vasi in ceramica di diverse dimensioni e forme, ciotole e calici dipinti di rosso ma anche pentole e brocche che erano tipicamente impiegate per i prodotti più pregiati e costosi. Non è un caso che con molta probabilità provengano da aree come Tiro, Sidone e altri porti situati lungo le coste libanesi e israeliane: “In questo periodo, nel lungo regno della XIX dinastia egiziana, il Faraone Ramses II, l’impero egiziano controllava Canaan, e l’amministrazione egiziana forniva condizioni sicure per un vasto commercio internazionale”, ha affermato il dottor Yannai.