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L'allerta terremoto di Google ha funzionato in California

Il sistema di alert di Google che precede di pochi secondi l'arrivo di un terremoto ha funzionato, avvisando gli utenti Android di una imminente scossa in California

sismografo Fonte foto: Shutterstock

Il 25 ottobre 2022, alle 20:42 a San Jose, California, la terra ha tremato di nuovo: i sismografi hanno registrato un terremoto di magnitudo 5.1. Ma i sismografi non sono stati gli unici strumenti a tracciare il sisma: anche centinaia di migliaia di smartphone hanno sentito la terra tremare, confermando la validità del sistema di rilevazione dei terremoti tramite i telefoni Android. E’ la seconda volta che il sistema mostra la sua efficacia, dopo il terremoto di magnitudo 6.1 rilevato l’anno scorso nelle Filippine.

Google Shake Alert negli Stati Uniti

Il sistema di allerta sismico di Android Google ShakeAlert è attivo negli Stati Uniti dal 2020 per gli Stati della California, Oregon e Washington. Il progetto di Google consiste nel interpretare i dati che provengono dall’accelerometro presente sui dispositivi Android per rilevare con un lieve margine di anticipo l’arrivo di una o più scosse di terremoto.

Il principio scientifico su cui si basa l’analisi predittiva include il rilevamento delle onde P attraverso l’accelerometro, grazie alla rete di smartphone Android nel mondo (circa 3 miliardi di dispositivi).

Un evento sismico è caratterizzato dalle onde S che si manifestano dopo pochi secondi dalle onde P, che in un certo senso preannunciano il terremoto. Quindi Google, riuscendo a intercettare in tempo reale l’attività delle onde P sarebbe in grado di inviare Alert che preannunciano un terremoto in una data zona con un margine apprezzabile di precisione.

Gli avvisi vengono inviati pochi secondi prima del sisma vero e proprio e includono anche le procedure di sicurezza da attivare per mettersi al riparo, ad esempio cercare riparo sotto un tavolo o sotto l’arco delle porte o ancora mantenendosi ben ancorati a strutture solide.

Sistema Alert di Google non per tutti

Google dovrebbe attivare l’AEAS nella maggior parte dei Paesi entro la fine di quest’anno. Al momento, il rilascio di questo sistema è fermo al 2021 quando è stato distribuito in diversi Paesi tra cui, le già citate Nuova Zelanda e Grecia, ma anche Turchia, Filippine, Kazakhstan, Kyrgyz, Tajikistan, Turkmenistan e Uzbekistan.

La pandemia ha certamente rallentato il progetto, ma il sistema continua a dimostrarsi valido e, per tanto, è probabile che avrà una nuova accelerazione.

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