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L'Antitrust indaga su Meta per la questione SIAE

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato interviene con un provvedimento dopo la cancellazione dei brani italiani su Facebook e Meta e indaga per presunto abuso di dipendenza economica

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Provvedimento Antitrust per Meta Fonte foto: Rokas Tenys/Shutterstock

L’Antitrust italiano, cioè la nostra Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato un’indagine su Meta per presunto abuso di dipendenza economica nella negoziazione con Siae (Società Italiana degli Autori ed Editori) della licenza d’uso dei diritti musicali sulle loro piattaforme. Le società coinvolte sono Meta Platforms Ireland Limited, Meta Platforms Technologies UK Limited e Facebook Italy S.r.l.

La decisione arriva dopo che poche settimane fa da Facebook e Instagram sono sparite le canzoni italiane usate come sottofondo musicale sia dai Reels sia dalle Stories. Il motivo è dovuto al mancato accordo tra Siae, la società degli autori di canzoni, presieduta da Giulio Repetti (cioè Mogol) e Meta.

L’Antitrust vuol vederci chiaro

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sostenuto, nel testo del provvedimento, che Meta potrebbe aver ingiustamente interrotto le trattative per il rinnovo del contratto scaduto, senza fornire per tempo ai negoziatori tutte le informazioni necessarie e procedendo alla rimozione dei contenuti musicali protetti dalla Siae dalle proprie piattaforme social.

La questione su cui batte l’Antitrust non è solo di tipo economico ma riguarda anche la trasparenza. La Siae ha chiesto più volte a Meta, come si può anche leggere nel provvedimento, le analisi sui guadagni derivati dall’uso della musica di autori Siae all’interno dei contenuti pubblicati su Instagram e Facebook, ma la società di Zuckeberg non ha mai risposto in modo chiaro.

Nell’ordinanza dell’AGCM si legge che “Meta ha altresì minacciato SIAE che, in assenza dell’accettazione dell’ultima offerta, avrebbe iniziato ad eliminare i contenuti tutelati da questa collecting dalle piattaforme Meta (ovvero, sostanzialmente Facebook e Instagram) a partire dal 15 marzo 2023“.

E sappiamo cosa è accaduto: la minaccia si è tradotta in realtà e i due social sono oggi in gran parte “muti“.

I dubbi dell’Antitrust su Meta

In base alla ricostruzione riportata dall’Autorità nel provvedimento, Meta potrebbe aver abusato della propria leva contrattuale (abuso di dipendenza economica) chiedendo a Siae di accettare un’offerta economica inadeguata poiché priva di informazioni sufficienti per valutarne l’effettiva convenienza. A seguito della rottura delle trattative, Meta ha rimosso i contenuti musicali protetti da Siae dalle proprie piattaforme social, in modo che non potessero più essere fruiti dagli utenti. L’Autorità ritiene che questo presunto abuso di dipendenza economica possa avere un impatto significativo sulla tutela della concorrenza nei mercati interessati e causare un grave danno ai consumatori.

Indagini e misure cautelari

L’Antitrust ha fissato il termine del procedimento al 31 dicembre 2024. Prima di allora, Meta e Siae saranno invitate presso la sede dell’Autorità per un’audizione. Se sarà confermato l’abuso di dipendenza economica, saranno avviate le procedure  per “ripristinare e mantenere condizioni concorrenziali nel mercato interessato“.

In altre parole, l’Autorità interverrà per dare a Siae la possibilità di distribuire la musica italiana sulle piattaforme social Facebook e Instagram  e potrebbero essere comminate anche multe salatissime a Meta.