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C'è stata un'invasione di meduse in Toscana: sappiamo perché e non è un buon segno

A cosa è dovuto l'aumento delle meduse in Italia e, in particolare, in Toscana? L'analisi delle cause e le soluzioni per proteggere i bagnanti

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Quest’estate la costa toscana è stata invasa da un numero insolitamente elevato di meduse, un fenomeno che ha destato preoccupazione tra residenti e turisti.

Cosa ne pensano gli esperti? Quali sono le cause dell’aumento di meduse in Italia? Ecco il punto della situazione e un’idea per tenere informati i bagnanti.

L’invasione di Meduse in Italia e in Toscana

Secondo Giovanni Raimondi, coordinatore scientifico dell’acquario di Livorno, l’aumento delle meduse nei nostri mari è strettamente legato al riscaldamento delle acque marine, che ha visto la temperatura salire di almeno tre o quattro gradi negli ultimi anni, arrivando in alcuni punti a toccare i 30 gradi.

Queste sono proprio le condizioni ideali per la riproduzione delle meduse, la cui fase sessuale viene stimolata dal caldo. Di conseguenza, l’incremento della temperatura dell’acqua favorisce la proliferazione di tali animali planctonici.

Anche le correnti marine hanno giocato un ruolo cruciale nell’aumentare la concentrazione di meduse, in particolare lungo la costa toscana. La situazione può essere definita critica, con alcune aree più colpite di altre, ad esempio il litorale maremmano. Le mappe di siti specializzati mostrano chiaramente come il Tirreno settentrionale abbia le acque più infestate del Mediterraneo.

La presenza di meduse può comportare un rischio per i bagnanti, sebbene Raimondi sottolinei che la maggior parte delle specie presenti nei mari italiani non siano pericolose. In prevalenza, ciò che può accadere è che i pizzichi di medusa causino una lieve irritazione cutanea e, raramente, penetrino nell’epidermide. Tuttavia alcune specie, come la Cubo-medusa e la medusa viola, possono procurare un dolore più intenso.

In caso di contatto con una medusa, Raimondi consiglia di evitare di risciacquare la zona colpita con acqua dolce, preferendo invece per l’acqua di mare, seguita dall’applicazione di ammoniaca.

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Le soluzioni adottate dagli stabilimenti balneari

Per far fronte a questa situazione, diversi stabilimenti balneari lungo la costa stanno adottando misure preventive. Ad esempio, al Bagno Paolieri di Quercianella, sono state installate reti sottomarine che riescono a bloccare circa il 90% delle meduse, proteggendo così i bagnanti. Anche altri stabilimenti, come i Bagni Pancaldi a Livorno, stanno implementando simili soluzioni per ridurre il rischio di contatto con questi animali.

Una novità interessante che sta emergendo in alcuni lidi è l’uso del cosiddetto “medusometro”, un dispositivo che segnala la presenza di meduse in mare, ispirato all’idea di un semaforo. Anche questo sistema è presente presso il Bagno Paolieri e ha lo scopo di informare i bagnanti sulla situazione dell’acqua, basandosi anche sulle segnalazioni degli stessi clienti che usufruiscono degli stabilimenti.

In sostanza, il medusomentro è uno strumento capace di unire utilità e ironia: sta rapidamente guadagnando popolarità e aiutando i turisti a prendere decisioni informate prima di fare il bagno in mare. Altre iniziative simili si stanno diffondendo lungo tutta la costa, con l’obiettivo di mantenere la sicurezza e il comfort dei bagnanti.

Gli esperti e gli scienziati, in conclusione, sostengono che l’eccezionale proliferazione di meduse in Italia, e lungo la costa toscana, è l’ennesima manifestazione tangibile del riscaldamento globale e del cambiamento climatico.

Da parte loro, gli stabilimenti balneari stanno facendo del loro meglio per proteggere i bagnanti con nuove idee, concrete e creative, migliorando la gestione di questa eterna sfida stagionale.

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