Libero
TECH NEWS

Meta mostra il guanto per toccare il Metaverso

Un paio di guanti capaci di trasferire nel reale delle sensazioni virtuali: è l'ultima affascinante "confessione" degli uomini che lavorano al progetto Metaverso

Pubblicato:

meta facebook guanto metaverso Fonte foto: Meta

Meta lavora senza sosta alla creazione del Metaverso, il progetto ambizioso e complicatissimo che Mark Zuckerberg, CEO dell’ex Facebook e di Meta, ha svelato al mondo qualche settimana fa. In sviluppo ci sono un paio di guanti che consentano a chiunque di “toccare” ciò che ci sarà nel Metaverso, ottenendo sensazioni reali.

L’intenzione è chiara: spianare la strada alla realtà potenziata dalle macchine, server, computer, intelligenza artificiale eccetera, riducendo il divario che esiste tra la sfera del reale e quella del virtuale. Le implicazioni di un oggetto simile, un guanto che consenta di toccare il Metaverso, sono pressoché infinite dal momento che Zuckerberg lo ha definito come un vero e proprio universo virtuale: si potrebbe ad esempio sperimentare nel reale la sensazione che si prova toccando un paio di scarpe virtuali, o accarezzando la mano di un’altra persona. Affascinante certo, ma, a sentire i racconti degli uomini di Meta che lavorano al progetto, per nulla semplice.

Come funzionano i guanti del Metaverso

“Utilizziamo le nostre mani per comunicare con gli altri, per conoscere il mondo e per interagirvi. Se riuscissimo a rendere reali le sensazioni sperimentate con le mani virtuali in realtà aumentata e virtuale (AR e VR) la gente potrebbe toccare, percepire e interagire con gli oggetti virtuali allo stesso modo di come avviene con quelli reali, il tutto senza che nessuno sia chiamato a imparare nuove modalità di interazione”, ha dichiarato Sean Keller, il direttore della divisione Reality Labs di Meta.

Sembra semplice, ma non lo è affatto. La gestazione dei guanti ha richiesto e richiederà ancora parecchio tempo perché la sfida affrontata dai progettisti è ambiziosa a dir poco. I guanti per toccare il Metaverso integrano dei motori miniaturizzati distribuiti lungo tutto l’accessorio e che sono governati da algoritmi che a loro volta trasformano in istruzioni “meccaniche” le azioni compiute nel virtuale.

Alla base di tutto c’è della semplice aria, che viene “pompata” dai motori negli attuatori a intensità differenti per replicare nel reale delle sensazioni sperimentate nel virtuale. È tutto molto complesso poiché la speranza di Meta è che un giorno gli attuatori che realizzano il “feedback” tattile possano lavorare in armonia con le tecnologie di tracciamento delle mani sui guanti, le quali consentono ai computer di sapere esattamente la posizione della mano per inserirla dentro una scena virtuale.

Serviranno le tecnologie del futuro

Ad esempio, con i guanti sviluppati da Meta sarà possibile percepire nel reale e in tempo reale il peso di un oggetto virtuale, magari mentre lo si tira a sé. Un progetto affascinante, che tuttavia, per la sua complessità, è ancora lontano dalla piena realizzazione: i progettisti di Meta stanno ancora affinando la tecnologia di tracciamento delle mani e gli attuatori che realizzano la sensazione tattile. Keller non ha nascosto le difficoltà: “Alcune delle tecnologie necessarie per offrire delle sensazioni credibili non esistono ancora”.