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Microsoft ha trovato un nuovo posto dove mettere la pubblicità

Il futuro, anche quello della pubbliciatà, è nei motori di ricerca che si trasformano in chat dotate di AI: Microsoft lo sa bene e ci sta già lavorando.

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microsoft bing Fonte foto: SergioVas / Shutterstock

Da qualche giorno è disponibile, solo per alcuni utenti, una nuova e sicuramente rivoluzionaria versione del motore di ricerca Bing, quello che Microsoft integra nel suo sistema operativo Windows e nel browser Edge, che da qualche anno ha preso il posto del defunto Internet Explorer. La nuova versione di Bing si basa sull’intelligenza artificiale sviluppata da OpenAI, un modello linguistico molto simile a quello implementato dalla stessa OpenAI nel famoso chatbot ChatGPT. Questa novità discende direttamente dall’enorme investimento di Microsoft in OpenAI (si parla di 10 miliardi di dollari), che la casa di Redmond sembra voler già provare a monetizzare. Microsoft, infatti, sta per inserire la pubblicità nelle chat di Bing basate sull’AI.

La pubblicità nel nuovo Bing

Secondo l’agenzia di stampa Reuters, Microsoft di recente ha incontrato un gruppo dei suoi più importanti inserzionisti pubblicitari. a loro ha mostrato come gli pubblicitari verranno mostrati nel nuovo Bing, quando questo sarà lanciato ufficialmente per tutti gli utenti. La prima visualizzazione sarà simile a quanto avviene tutt’ora, ovvero le inserzioni verranno proposte sotto i risultati della ricerca, quindi in posizione non molto visibile se non si scorre la pagina fino in fondo.

La seconda visualizzatione è quella che si otterrà quando entra in funzione il chatbot. Quando un utente fa una domanda più articolata a Bing, e per fornire una risposta articolata Bing deve attivare il chatbot, l’interfaccia del motore di ricerca cambia e diventa simile a quella di una chat vera e propria, con uno scambio continuo tra l’AI e l’utente.

Microsoft inserirà le pubblicità nelle chat con l’AI, rendendole molto più visibili perché la chat potrà (e molto probilmente lo sarà) essere espansa a tutto schermo dall’utente. In questo scenario non solo le pubblicità non sono relegate sotto i link, ma man mano che scorre la conversazione le pubblicità salgono verso l’alto diventando sempre più visibili.

Bing con ChatGPT, ci sono problemi

Il nuovo Bing con l’AI messa a disposizione da OpenAI potrebbe finalmente diventare un degno concorrente di Google e, quindi, attrarre più inserzionisti di quelli attuali, ma è attualmente ancora in fase di test. A questa fase partecipano anche un serie di fortunati utenti che hanno avuto modo di iscriversi per tempo.

Da quanto trapelato nelle ultime settimane però la chatbot di Bing sta affrontando alcuni problemi. Infatti sembra che alcune risposte sono risultate imprecise o peggio con errori evidenti, per non dire di quelle che sono state addirittura imbarazzanti.

È chiaro come in questa fase non è pensabile che la chatbot sia perfetta, e sembra che i problemi aumentino quando le domande diventano incalzanti. Per ovviare a questo problema, e anche per limitare l’intasamento dei suoi server dedicati a questo test, nei giorni scorsi Microsoft ha fatto sapere ai suoi tester che potranno al massimo porre 5 domande per ogni sessione di chat, e che questo si limiteranno a un massimo di 50 al giorno.

Come scritto da Microsoft in un posto sul suo blog, è inutile andare oltre alle 5 domande per sessione in quanto la risposta che si cerca arriva sempre entro 5 interazioni tra utente e chatbot. Quello che, invece, Microsoft non dice è che questo limite è necessario anche perché “far girare” le AI ha dei costi di calcolo enormi.