Netflix è una droga, arrivano i primi centri per disintossicarsi
Tra le dipendenze comincia ad affacciarsi anche quella da Netflix paragonata da alcuni esperti in malattie mentali a quella da sostanze stupefacenti
Al triste e lungo elenco delle dipendenze, dopo quella da smartphone, si aggiunge anche quella da Netflix. Un’assuefazione vera e propria che ha cominciato a destare più che una preoccupazione. Un’eccessiva esposizione ai contenuti della piattaforma potrebbe avere infatti delle conseguenze gravi sulla psiche delle persone.
È quanto sostengono alcuni esperti americani in salute mentale, che paragonano gli effetti dello streaming compulsivo a quelli generati da alcune droghe. In pratica, gli utenti non tentano semplicemente di distrarsi, passando alcune ore davanti allo schermo di un computer, ma sono in cerca di un sollievo. Una sensazione che pretende sempre più tempo per essere colmata, e che quindi rischia di far precipitare le persone in un tunnel senza uscita. La dipendenza da Netflix – forse sarebbe più corretto parlare di binge watching, termine inglese che inquadra questo fenomeno mentale – è anche favorita dalla facilità attraverso cui è possibile abbuffarsi: un’offerta illimitata e fruibile da più dispositivi.
Primi centri di riabilitazione
Non è una novità, comunque, che la tecnologia sia in grado anche di creare dipendenza. Se ne è parlato con le prime console e se ne discute ora a causa degli smartphone. Per la prima volta, però, gli esperti cominciano a mettere in guardia contro gli effetti apportati dallo streaming patologico. Conseguenze che stanno attirando sempre più attenzione e, secondo alcuni dati, sarebbero in forte crescita. Questo ha portato alcuni centri specializzati in riabilitazione psicologica a considerare, tra le varie patologie, anche la dipendenza da Netflix.
Come combattere la dipendenza da Netflix
Il primo passo per scappare da questa dipendenza è avere il coraggio di considerarla come tale: una malattia. Secondo sempre alcuni esperti, un’azione da mettere in pratica potrebbe essere quella di ridurre gradualmente la visione di contenuti streaming, oppure – questa è la più difficile – di chiudere completamente. Non tutti però ce la fanno da soli. In questo caso è necessario andare in terapia.
Computer, tablet, smartphone ci hanno cambiato l’esistenza, rendendocela più facile. Ogni tanto però è anche bene ricordarsi che lì fuori c’è un mondo che vale la pena essere vissuto.