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SCIENZA

Nuove immagini da Marte mettono in dubbio le teorie sulla vita extraterrestre

Una nuova immagine 3D di Marte ci rivela dettagli inediti sul Pianeta Rosso, e mette in discussione le attuali teorie sulla vita extraterrestre.

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Cosa sappiamo davvero sul passato geologico di Marte? Fino a poco tempo fa, gli scienziati credevano che il pianeta fosse praticamente “morto”: diversi studi condotti negli ultimi anni, tuttavia, hanno rivelato la presenza di un’attività sismica e vulcanica non solo piuttosto vivace, ma anche molto recente (sempre in termini astronomici, ovviamente). Ora, grazie ad un’immagine tridimensionale del Pianeta Rosso, è stato possibile scoprire qualche dettaglio inedito che mette in dubbio le nostre attuali teorie sulla vita aliena.

Marte, nuove prove sull’attività geologica

Marte è tutt’altro che un pianeta geologicamente “morto”, come si riteneva a causa dell’assenza della tettonica a placche. Recenti scoperte hanno dimostrato che, sotto la crosta marziana, c’è molto più movimento di quanto si credeva fino a poco tempo fa. Ad esempio, l’anno scorso un team di scienziati ha dimostrato l’esistenza di un gigantesco pennacchio di mantello al di sotto della regione conosciuta con il nome di Elysium Planitia, una vasta pianura “informe”: ciò significa che siamo in presenza di intensi fenomeni vulcanici e sismici avvenuti in un periodo non troppo lontano.

Ora, un nuovo studio condotto dagli esperti del Lunar and Planetary Laboratory dell’Università dell’Arizona approfondisce l’indagine su Elysium Planitia. Gli scienziati hanno raccolto le foto scattate dai veicoli spaziali e le misurazioni radar che penetrano nel terreno per ricostruire un’immagine 3D dell’area, individuando così i flussi di lava che hanno segnato geologicamente il paesaggio di Marte. In questo modo, è stato possibile documentare oltre 40 eventi vulcanici: uno dei più potenti ha dato vita ad una colata lavica che ha riempito le Athabasca Valles con più di 4mila km cubici di basalto.

“L’Elysium Planitia è il terreno vulcanico più giovane del pianeta, e studiarlo ci aiuta a comprendere meglio il passato di Marte e la recente storia idrologica e vulcanica” – si legge nell’articolo, pubblicato su Journal of Geophysical Research: Planets – “Il nostro studio fornisce il resoconto più completo del vulcanismo geologicamente recente su un pianeta diverso dalla Terra. È la migliore stima dell’attività vulcanica giovane di Marte negli ultimi 120 milioni di anni“. Questa indagine permette non solo di comprendere meglio la geologia del Pianeta Rosso, ma anche le attuali teorie sulla vita extraterrestre.

Cosa sappiamo sulla vita aliena su Marte

È comunemente ritenuta valida l’ipotesi che, per lo sviluppo della vita come la conosciamo, sia necessaria la presenza di acqua allo stato liquido. E le nuove scoperte dimostrano che su Marte ce n’era in abbondanza: le immagini rivelano infatti la presenza di canali scavati proprio dall’acqua corrente, e in seguito riempiti dalla lava. Un’eruzione vulcanica, d’altra parte, può essere una vera e propria fonte idrica per il pianeta. Troviamo infatti acqua contenuta nel magma, la quale viene scagliata nell’atmosfera e poi congela sulla superficie, ma lo stesso violento movimento causato dall’eruzione può provocare la fuoriuscita di acqua sotterranea dalle crepe che si formano sulla crosta.

I risultati dello studio hanno importanti implicazioni, relative alla possibilità che Marte abbia dunque ospitato la vita in un determinato momento della sua storia. Su Elysium Planitia, sono emerse prove di diverse grandi inondazioni d’acqua, nonché dell’interazione tra l’acqua stessa e la lava, che ha modellato il paesaggio marziano. Inoltre è possibile che ci siano state grandi esplosioni di vapore, le quali potrebbero aver creato ambienti idrotermali favorevoli alla vita microbica.