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Un nuovo salone è stato portato alla luce a Pompei: cosa sappiamo della scoperta

Un salone utilizzato per i banchetti, le cui pareti sono riccamente affrescate con scene tratte dall'Iliade: ecco cosa sappiamo sulla nuova scoperta avvenuta a Pompei.

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Pompei Fonte foto: ANSA Foto

Pompei riesce a sorprenderci ancora una volta: nel corso degli scavi, gli archeologi hanno riportato alla luce un nuovo ambiente finora sconosciuto. Si tratta di un salone per banchetti, le cui pareti colorate di scuro vedono impressi degli affreschi che rappresentano scene tratte dall’Iliade. È una scoperta eccezionale, una nuova tessera di quel ricco e complesso puzzle che il sito archeologico da sempre rappresenta. Ecco che cosa sappiamo sul ritrovamento.

Pompei, riemerge un nuovo salone

Siamo nel cuore della Regio IX di Pompei, una delle aree ancora parzialmente inesplorate dell’antica città romana che venne sepolta sotto strati di cenere e lapilli, a causa dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. I lavori sono in corso ormai da molti mesi, per rafforzare il fronte degli scavi tra la regione già esplorata e quella che invece deve ancora essere indagata dagli archeologi. Durante gli scavi è facile imbattersi in antichi reperti che aspettavano ormai da secoli di essere riportati alla luce. Proprio qui, ad esempio, di recente sono stati trovati i resti di un inquietante panificio-prigione.

Stavolta, Pompei ci ha regalato un ampio salone per banchetti dalle pareti scure lungo circa 15 metri e largo 6 metri, un ambiente di rappresentanza che si apre su un vasto cortile e che testimonia l’alto tenore di vita degli abitanti dell’antica città romana. Questa scoperta “è la dimostrazione di quanto uno scavo ben fatto nella città vesuviana possa continuare ad accrescere la conoscenza di uno dei luoghi più importanti che ci sia pervenuto dall’antichità” – ha affermato l’archeologo Massimo Osanna, Direttore Generale dei Musei.

Il salone presenta delle pareti interamente dipinte di nero, una scelta che – secondo gli esperti – sarebbe servita a mascherare le tracce di fumo lasciate dalle lanterne ad olio. Ancora più curiosi sono però gli affreschi che si stagliano splendidamente su questo sfondo scuro, realizzati con colori vivaci e attraverso una tecnica pittorica in grado di ottenere un effetto di profondità e di movimento, che doveva essere più che mai realistico alla luce delle candele. I soggetti scelti per gli affreschi, inoltre, denotano l’importanza che gli antichi romani attribuivano all’arte come mezzo di espressione culturale e sociale.

Gli affreschi tratti dall’Iliade

Gli affreschi rinvenuti sulle pareti del salone di Pompei, infatti, rappresentano scene tratte dall’Iliade. Ci sono immagini che raffigurano alcuni dei passi più noti della mitologia greco-romana, come Paride ed Elena intenti nello scambiarsi uno sguardo d’amore o come l’incontro tra Apollo e Cassandra, quest’ultima da sempre considerata simbolo della complessità del fato e dell’impossibilità dell’uomo di opporvisi. Le scene che immortalano episodi rilevanti della guerra di Troia avevano un’importante funzione sociale.

I temi mitologici venivano infatti utilizzati non solamente per intrattenere e decorare, ma anche per stimolare discussioni sull’esistenza e sul ruolo dell’individuo. La scelta dei soggetti, inoltre, riflette l’importanza del tema dell’eroismo e del destino nella cultura romana. Questa scoperta si rivela dunque davvero sorprendente, in grado di fare luce sugli aspetti conviviali di Pompei. “Le coppie mitologiche fornivano spunti per conversazioni sul passato e sulla vita, solo apparentemente di natura romantica” – ha dichiarato Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Pompei.

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