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SCIENZA

Esiste un piano per "salvare l'umanità": gli obiettivi fissati per il 2030

L'Assemblea delle Nazioni Unite ha un piano globale per salvare l'umanità e il Pianeta: dobbiamo raggiungere alcuni obiettivi entro il 2023.

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I leader mondiali si sono riuniti per discutere degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, iniziativa delle Nazioni Unite fissata nel 2015 e che si propone di delineare un vero e proprio piano di “salvataggio globale”, come ha dichiarato il Segretario Generale dell’ONU, António Guterres, all’apertura del vertice che si è tenuto il 18 e il 19 settembre scorsi. La promessa è di raddoppiare gli sforzi per porre fine alla povertà e salvaguardare l’ambiente in un progetto ambizioso ma sempre più necessario che si pone come scadenza il 2030.

Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite

Emergenza climatica, salvaguardia dell’ambiente, sostegno alle aree più povere del Pianeta e in generale la ripresa globale di un’umanità sempre più con l’acqua alla gola. In breve potremmo descrivere così gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delineati dalle Nazioni Unite nel 2015, di cui si è discusso ancora una volta nella sede dell’ONU a New York il 18 e 19 settembre. I leader mondiali sono al lavoro per far sì che tali obiettivi vengano raggiunti entro il 2030, in un piano certamente ambizioso ma necessario.

Abbreviata con SDG, l’agenda dei leader mondiali è stata approvata durante il sopracitato vertice: “Agiremo con urgenza per realizzare la sua visione come piano d’azione per le persone, il pianeta, la prosperità, la pace e il partenariato, senza lasciare indietro nessuno”, si legge.

“Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile hanno bisogno di un piano di salvataggio globale – ha dichiarato António Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, proponendo di incrementare i finanziamenti per lo sviluppo sostenibile con un investimento di almeno 500 miliardi di dollari, divisi tra i vari Paesi per raggiungere gli obiettivi prefissati. Questo denaro occorre prima di tutto per ridurre il debito delle nazioni più povere del mondo, in modo tale che possano sopravvivere e anche recuperare terreno dopo la crisi economica.

I 17 obiettivi mirano a promuovere la prosperità economica e il benessere per tutte le persone, proteggendo al contempo l’ambiente. Ognuno di essi è suddiviso a sua volta in 169 traguardi che, nel dettaglio, si prefiggono di agire nelle aree critiche come la sottoalimentazione e la fame, la transizione verso le energie rinnovabili, la carenza o totale mancanza di istruzione, la necessità di garantire l’uguaglianza di genere e la protezione sociale oltre, naturalmente, alla triplice piaga della crisi planetaria: cambiamento climatico, inquinamento, perdita della biodiversità.

Il piano dei leader mondiali per salvare l’umanità

Il vertice della scorsa settimana ha delineato un quadro poco incoraggiante: secondo le analisi effettuate da scienziati ed esperti, i governi dei vari Paesi coinvolti sono attualmente al di sotto delle aspettative ed è probabile che non tutti gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile saranno portati a termine entro il 203o.

L’aumento delle risorse può dare una sferzata non indifferente al piano globale ma i ricercatori coinvolti nel Rapporto quadriennale sullo sviluppo sostenibile globale (GSDR), che hanno analizzato 36 dei 169 obiettivi in questione, ritengono che attualmente il mondo sia sulla buona strada per raggiungere soltanto due di questi, volti sia ad aumentare l’accesso a Internet che alle reti di telefonia mobile. Almeno una dozzina di obiettivi, invece, hanno mostrato risultati parecchio scarsi come nel caso della sicurezza alimentare, della copertura vaccinale nei Paesi a rischio e della riduzione delle emissioni di gas serra.

Soltanto intraprendendo azioni “coraggiose” – come le ha definite Paula Caballero, ex diplomatica colombiana che ha avuto un ruolo essenziale nella stesura del SDG – si potranno raggiungere gli obiettivi prefissati o comunque vedere dei reali progressi.

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