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Piattaforme streaming: quali sono le più viste nel mondo

Secondo una classifica di JustWatch, Paramount+ ha appena superato Apple TV+ nella classifia globale delle piattaforme di streaming e potrebbero esserci altre soprese

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le migliori piattaforme streaming Fonte foto: Shutterstock

Quello dello streaming è un mercato in rapidissima crescita che, ormai ha praticamente monopolizzato l’idea di intrattenimento di una buona fetta di spettatori in tutto il mondo. Tra i soliti nomi noti e qualche nuovo arrivo, gli ultimi anni sono stati cruciali per il proliferare di queste piattaforme che hanno registrato moltissimi consensi e una crescita vertiginosa negli abbonamenti, complice anche una grande varietà di contenuti adatti praticamente a qualsiasi tipo di telespettatore, da quello più esigente a quello più generalista.

Streaming, quali sono le piattaforme più viste

Volendo stilare una classifica delle piattaforme di streaming con più abbonati nel mondo, secondo una ricerca di JustWatch, questa vedrebbe:

  1. Netflix: 23%
  2. Prime Video: 20%
  3. Disney+: 15%
  4. HBO Max: il 9%
  5. Paramount+: al 7%
  6. AppleTV+: 5%

Nella classifica figurerebbero anche gli altri piccoli network con un 21% di preferenze in totale. Naturalmente trattandosi di più soggetti è opportuno specificare le percentuali ma tenere il dato fuori dal discorso.

Nel caso specifico di Apple TV+, che è la più piccola tra le più grandi, va specificato sin dal suo lancio nel 2019 e nonostante il catalogo piuttosto esiguo, ha saputo conquistare una buona fetta di pubblico, puntando quasi esclusivamente su contenuti inediti totalmente prodotti dall’azienda. Contenuti di ottimo livello, come Ted Lasso.

Poi, prò, verso il secondo trimestre del 2022, ha perso una posizione venendo scavalcata dalla neonata Paramount+ che contiene al suo interno i contenuti di Paramount Pictures, Comedy Central, MTV, Nickelodeon e molto altro.

Streaming: perché gli utenti cambiano

Ma la posizione persa da Apple TV+ potrebbe essere solo il primo episodio di un rimescolamento della classifica: è innegabile che tra Netflix e Prime Video c’è ormai pochissimo distacco e, alla prossima rilevazione, potremmo assistere al sorpasso.

Trattandosi di un settore in fortissima espansione, quello dello streaming è anche uno dei più mutevoli con “cambiamenti di umore” piuttosto frequenti da parte degli iscritti.

Pensiamo, ad esempio, alle statistiche rilevate da Netflix sull’andamento delle sottoscrizioni. L’azienda ha dichiarato che circa più di 70-80 milioni di persone che utilizzerebbero il servizio pur non essendo abbonati direttamente. Una cifra impressionante che l’azienda vorrebbe cercare di arginare con lo stop alla condivisione dell’account.

Se ci riuscirà, allora potrebbero succedere due cose opposte: o ottiene milioni di nuovi abbonati, che non vogliono rinunciare a Netflix e iniziano a pagare, oppure vede fuggirie milioni di ex abbonati, che non vogliono pagare per intero l’abbonamento (e finché hanno potuto lo hanno condiviso).

Naturalmente il motivo non è solo quello del profilo condiviso e buona parte dei problemi di Netflix (e delle altre piattaforme) dipendono dal fatto che la concorrenza è davvero tanta e trattandosi di abbonamenti a sottoscrizione mensile, è relativamente semplice abbandonare la nave quando arrivano contenuti che si ritengono più interessanti.

Oltretutto con l’aumento del costo della vita, dovuto alla guerra e alla crisi energetica, sempre più famiglie stanno cercando di eliminare il superfluo, tagliando proprio i fondi all’intrattenimento.

Infine, cosa da non sottovalutare, è la costante ricerca da parte dei consumatori di un tipo di intrattenimento più “dinamico” e in cui essere davvero i protagonisti. Lo streaming a conti fatti somiglia molto al vecchio modello di televisione, un paradigma ormai superato che, almeno i più giovani, trovano obsoleto preferendo altre modalità di svago più interattive e molto più veloci, come i social o i videogiochi (e su questi ultimi Netflix sta già investendo).

Questo vuol dire che si assisterà alla fine dello streaming? Naturalmente no e più probabilmente vedremo una nuova evoluzione del settore che potrebbe coinvolgere nuove tecnologie e nuovi modelli di fruizione pensati per dare ai contenuti una maggiore rapidità e un allineamento sempre più ad personam, così come richiesto dai nuovi modelli di intrattenimento.

E la classifica di questo nuovo mercato dello streaming sarà tutta da scrivere.