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Quando cominceremo a vivere sulla Luna: c’è la data

Entro la fine del decennio potremo vivere e lavorare sulla Luna, uno scenario ricostruito dagli esperti della NASA dopo la missione Artemis

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Vita sulla Luna Fonte foto: 123RF

Nel lontano 1902 il regista Georges Méliès immaginò la vita sulla Luna come un’avventura ai limiti del fantastico, con tanto di Re malvagio e una popolazione altrettanto inferocita. A distanza di oltre un secolo la fantasia di quello che è uno dei primi film della storia può essere smontata da ricostruzioni più credibili, come quelle dell’agenzia spaziale NASA.

Potremo vivere presto sulla Luna? Come sarà il primo insediamento umano sul nostro satellite? A queste domande si può rispondere col punto di vista di un esperto, Howard Hu, supervisore della navicella Orion che fa parte del programma Artemis. La missione è appena giunta al suo apice e secondo Hu la vita lunare non sarà più soltanto fantascienza.

Come si vivrà sulla Luna

Lo scienziato ha sottolineato come gli astronauti potranno abitare il satellite terrestre entro e non oltre il 2030, con la possibilità di lavorare e svolgere altre attività. In realtà c’è la speranza che l’anno appena menzionato sia soltanto la data limite, con gli ingegneri in grado di rimanere stabilmente sul satellite anche prima della scadenza. L’esperienza di questi pionieri, come è facile immaginare, sarà fondamentale visto che il contributo fornito alla scienza diventerà qualcosa di unico e mai sperimentato prima. È passata poco più di una settimana dall’atteso lancio relativo alla missione Artemis 1.

Lo scorso 16 novembre il razzo della NASA è partito alla volta della Luna con la stessa emozione che si viveva negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, quando missioni del genere erano ancora agli albori. Si è trattato della prima navicella inviata in questa zona dell’Universo senza equipaggio a distanza di tantissimo tempo, oltre che il primo passo verso il ritorno dell’uomo. Artemis 1 rimarrà senza dubbio nella storia, ma lo stesso discorso può essere fatto per gli appuntamenti successivi, vale a dire Artemis 2 e Artemis 3. Che cosa accadrà in quel caso?

Le future missioni Artemis sulla Luna

Le due missioni appena citate saranno proprio quelle che permetteranno agli esseri umani di tornare sulla Luna. Artemis 3, più precisamente, è quella su cui fa maggiore affidamento la NASA: dovrebbe partire nel 2026 e in quel caso un uomo approderà sulla polverosa superficie del nostro satellite a distanza di 54 anni dall’ultima volta. Gli astronauti mancano dalla Luna dal 17 dicembre del 1972, ma c’è una differenza evidente rispetto al celebre programma Apollo del secolo scorso. Mezzo secolo fa l’uomo doveva soltanto visitare l’oggetto celeste e studiarlo in maniera primordiale, stavolta si farà sul serio.

In particolare, l’obiettivo del programma Artemis è quello di far rimanere a lungo le persone sulla Luna dopo la costruzione di una stazione spaziale ad hoc. Si chiamerà Lunar Gateway e permetterà agli astronauti di vivere per mesi in questo satellite, per la precisione mentre sono in orbita. Le ambizioni della NASA non sono però finite qui. Il successo della missione aprirà le porte a un altro approdo spaziale dell’uomo, quello sul pianeta Marte che non ha ancora una data precisa. Hu è convinto che avverrà presto, ma per il momento ci si deve “accontentare” di qualcosa di più vicino e raggiungibile, come appunto la Luna.