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Ritrovate ville romane e fattorie dell'età del ferro nello Shropshire

Nuova scoperta archeologica in Inghilterra: grazie alla tecnologia, sono state individuate due grandi ville romane e alcune fattorie risalenti all'età del ferro.

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Scoperte archeologiche Fonte foto: 123RF

La modernità a servizio della tecnologia: grazie alle più avanzate tecniche di indagine, oggi è possibile scoprire ciò che si cela sotto terra senza bisogno di scavare. In Inghilterra sono così state individuate due grandi ville romane e numerose fattorie risalenti all’età del ferro, che finora erano completamente sconosciute. Ecco tutto quello che sappiamo.

La nuova scoperta archeologica nello Shropshire

Recentemente, nello Shropshire è stata condotta un’indagine archeologica mediante la tecnologia di scansione del terreno. In questo modo è stato possibile mappare ciò che si trova sotto terra nei pressi del sito archeologico dell’antica città romana di Wroxeter, poco più a sud dell’odierna Shrewsbury. Si tratta dell’analisi geofisica più grande mai condotta dal National Trust, che ha avuto come obiettivo oltre 10 km quadrati di terreno. È un’indagine unica nel suo genere, che dovrebbe aiutare gli esperti a pianificare futuri progetti di conservazione della natura e di piantumazione di alberi, come obiettivo per contrastare il cambiamento climatico.

Questa zona, tuttavia, è ben conosciuta per possedere numerose testimonianze dell’antichità: “È un’area molto ricca dal punto di vista archeologico. Il paesaggio ha avuto un’occupazione piuttosto densa nel corso della storia, ed è questa occupazione continua che è molto emozionante” – ha affermato Janine Young, un’archeologa della National Trust. Così, non è poi stato sorprendente scoprire alcuni resti archeologici. In particolare, si tratta di due grandi ville d’epoca romana, otto fattorie preistoriche e altre strutture sia romane che anglosassoni.

Le ville romane e le fattorie dell’età del ferro

L’indagine del National Trust ha permesso l’identificazione di due grandi ville romane, una scoperta molto affascinante (se ne conoscono solo altre sei in tutto lo Shropshire): questi siti presentano solitamente decorazioni come pavimenti a mosaico e sistemi di riscaldamento a pavimento, che in genere sopravvivono sotto terra proprio perché si trovano nello strato inferiore delle abitazioni. Non ci sono tuttavia piani immediati per gli scavi, quindi il mistero rimarrà ancora intatto per un po’ di tempo. Quali sono state le altre scoperte archeologiche?

Dalle analisi geofisiche, sono emerse tracce di un cimitero romano, di una rete stradale della stessa epoca e di un grande ambiente anglosassone, che era già stato precedentemente individuato. Inoltre, gli archeologi hanno trovato i recinti appartenenti ad otto fattorie risalenti all’età del ferro: “Abbiamo individuato una graziosa piccola struttura circolare che rappresenta una casa rotonda, in cui dovrebbe essere vissuta una famiglia dell’epoca preistorica“. Il National Trust è convinto che comprendere meglio le caratteristiche del paesaggio permetterà agli esperti di pianificare cambiamenti nell’uso del suolo.

“Possiamo proteggere l’archeologia e anche imparare dal modo in cui la terra è stata utilizzata in passato, per poterne trarre il miglior uso possibile in futuro” – ha spiegato la Young. Gli esperti stanno infatti cercando di capire il modo migliore per sfruttare il terreno in ottica ambientalista, con l’obiettivo di affrontare l’emergenza climatica che sempre più sta diventando evidente, dall’aumento delle emissioni di carbonio all’innalzamento delle temperature globali. Ripristinare la natura, attraverso sforzi di piantumazione e di protezione del terreno, è senza dubbio uno dei metodi per combattere il cambiamento climatico.

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