Ritrovato anello vecchio di oltre 1.000 anni: potrebbe risalire a un'antica popolazione misteriosa
Un ritrovamento eccezionale e abbastanza inatteso: l'anello pitto è stato scoperto all'interno di un forte ed è rimasto celato per almeno un millennio.
Nel corso della sua lunghissima storia, il pianeta Terra è stato toccato e in qualche modo cambiato da innumerevoli popolazioni. Su gran parte di queste abbiamo molte informazioni, che ci hanno permesso di ricostruire grossomodo le loro abitudini e il loro stile di vita. Altre, invece, rimangono nascoste nel mistero come quella dei Pitti, decisiva per la storia scozzese e romana.
Il fatto che ci siano pochissime informazioni sui Pitti ha reso davvero interessante e di spicco un recente ritrovamento (per altro fortuito): un archeologo dilettante ha rinvenuto, infatti, un vecchissimo anello, che apparteneva a un uomo o a una donna dell’antichissima confederazione di origine pre-celtica.
Il ritrovamento dell’anello pitto
Come sempre, andiamo per ordine. Qualche settimana fa John Ralph, un ex ingegnere laureato dell’Università di Aberdeen, ha deciso di intraprendere un’impresa in solitaria nel forte di Burghead a Moray, in Scozia. Il forte è attualmente sede di scavi e studi archeologici e Ralph, associato, dopo essere andato in pensione si è iscritto come archeologo volontario ottenendo il permesso per fare alcuni approfondimenti per conto proprio.
Ralph era ed è legato a Burghead per via della propria storia: la sua famiglia fa parte, infatti, di quelle che vennero invitate a trasferirsi nella città quando l’antico e originario sito pitto venne convertito in un insediamento urbano.
Ha sempre provato curiosità per ciò che c’era prima e si è impegnato attivamente negli scavi tanto che, proprio nell‘ultimo giorno della missione archeologica, è riuscito a notare l’anello incastonato tra gli angoli dell’antico forte, perfettamente occultato tra calcinacci, pietra antica e (purtroppo) una buona dose di materiali moderni che hanno inquinato la zona.
Il manufatto e il suo valore
L’anello è di fattura decisamente fine considerato il periodo, cosa che lascia intendere che i Pitti sapessero lavorare pietre e metalli meglio di quanto si pensasse. Il prezioso manufatto ha una forma romboidale (di aquilone) con al centro una punto luce di colore rosso, probabilmente granato o vetro. Non è ancora dato sapere se fosse un semplice ornamento o se avesse un significato specifico, ma di certo è di grandissimo valore.
Portato al National Museum of Scotland, rappresenta uno dei pochissimi anelli pitti scoperti fino a oggi. Quelli rinvenuti finora provenivano da tesori che erano stati sepolti deliberatamente per essere custoditi, mentre questo specifico anello si trovava in una posizione anomala, che corrisponde più o meno al pavimento di quella che sembrava essere una casa di scarsa importanza.
Proprio per questo storici e archeologi hanno grandi aspettative: si spera che il manufatto possa contribuire a una nuova e più approfondita comprensione delle abitudini pitte, che non hanno tramandato alcuna documentazione scritta e la cui storia si è in gran parte persa nel tempo.
Le prossime analisi
Dopo il ritrovamento da parte di Ralph l’anello è stato condotto, come abbiamo già detto, al National Museum of Scotland. I ricercatori del museo stanno facendo delle comparazioni non solo con tutte le informazioni in loro possesso sulla popolazione, ma anche con le ricostruzioni 3D del sito archeologico, per cercare di capire se in effetti la struttura all’interno del quale è stato rinvenuto avesse un qualche tipo di ruolo strategico.
La priorità è capire se effettivamente l’anello è stato lavorato dai Pitti come si suppone o se provenisse da fuori, dopodiché occorrerà capire a chi era destinato un gioiello così importante. La sfida alla conoscenza è dunque aperta e presto potremmo avere nuove informazioni su una parte di storia a lungo rimasta oscura.