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SCIENZA

Una scoperta senza eguali è avvenuta a Roma

La Villa dei Quintili, una delle testimonianze più interessanti dell'antica Roma, ha svelato al mondo una cantina davvero particolare e curiosa

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Villa dei Quintili a Roma Fonte foto: 123RF

C’è un verso del poeta Quinto Orazio Flacco che è impossibile non “scomodare” dopo l’ultima scoperta effettuata: non vedrai nessuna cosa al mondo maggior di Roma. La Capitale è la protagonista assoluta di una novità archeologica di grande rilievo, per la precisione in un antico edificio che è noto come Villa dei Quintili.

Si trova sull’Appia Antica, a pochi passi da un luogo che ha fatto da location a diversi programmi tv e persino a pellicole cinematografiche (il celebre “Compagni di scuola” di Verdone). Negli ultimi giorni ha fatto parlare di sé per qualcosa che non ha eguali, una intera cantina caratterizzata da fontane zampillanti di vino novello. Il ritrovamento è stato a dir poco casuale.

Villa dei Quintili: una sorta di città in miniatura

Gli archeologi stavano infatti approfondendo il perimetro di Villa dei Quintili, quando si sono imbattuti in quello che nessuno avrebbe mai immaginato. Lo sfarzo è il tratto principale di questa cantina. Vale la pena ricordare come la stessa villa romana fosse in antichità una sorta di mini-città con terreni agricoli e frutteti. Non poteva dunque mancare una struttura lussuosa con tanto di sale da pranzo con vista sulle già citate fontane. Secondo quanto ricostruito dagli esperti, erano presenti anche delle piattaforme in marmo in cui gli schiavi calpestavano l’uva appena raccolta per ottenere il vino da usare nei banchetti.

La Villa dei Quintili era considerata ai tempi dell’Impero un edificio al di fuori dei confini dello stesso, ma era ben conosciuto. Proprio qui, c’erano servizi di ogni tipo, tra cui persino un ippodromo. La cantina era sfruttata quasi come un gioco: i romani più ricchi potevano cenare in tutta tranquillità mentre osservavano la pigiatura dell’uva e si godevano la lavorazione del vino. Non è escluso che partecipassero loro stessi a queste attività, così da rendere ancora più simbolica la vendemmia. Tutte queste ipotesi sono state formulate in un articolo apparso sulla rivista specializzata “Antiquity”.

L’unico esempio paragonabile con Villa dei Quintili

Si tratta delle conclusioni a cui è giunto un gruppo di lavoro che fa capo alla Macquarie University di Sydney. Il sito della Villa dei Quintili in cui è stata rinvenuta un’antica cantina sarebbe stato costruito verso il III secolo dopo la nascita di Cristo. Volendo essere ancora più precisi, è stato scoperto un timbro che permette una ricostruzione ancora più accurata: era l’epoca dell’imperatore Gordiano III, il quale regnò dal 238 al 244. L’unico altro esempio paragonabile di una cantina del genere è quello della cosiddetta Villa Magna, nel comune di Anagni (provincia di Frosinone), un dettaglio che fa capire quale sia la portata di questa scoperta archeologica.

Quello che era presente nella Villa dei Quintili, però, rende il tutto ancora più sensazionale. Tanto per fare un esempio, in questa struttura con cantina erano stati installati dei torchi di grandi dimensioni, inoltre il marmo rappresenta una vera e propria rarità visto che normalmente si impiegava del cemento in grado di resistere all’umidità. Di sicuro il marmo era molto meno comodo, in quanto scivoloso e ancor più pericoloso in presenza di vino, ma ai ricchi dell’epoca interessava soprattutto lo sfarzo e il divertimento, molto meno la praticità.

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