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SCIENZA

Scoperta storica senza precedenti: riemersa la più antica "città delle perle"

Sontuose abitazioni, ceramiche preziose e strumenti all'avanguardia: la scoperta della "città delle perle" nel Golfo Persico è incredibile.

Umm Al-Quwain, capitale nonché città più grande dell’omonimo Emirato negli Emirati Arabi Uniti, è stata protagonista di una scoperta storica senza precedenti. Un ritrovamento che è avvenuto in modo del tutto inaspettato, mentre gli archeologi del Dipartimento del Turismo e dell’Archeologia locale scavavano alla ricerca di prove dell’esistenza di un villaggio adiacente a un antico monastero. Con grande sorpresa, invece, si sono ritrovati di fronte a una testimonianza inedita: i resti della “città delle perle” più antica di sempre.

Scoperta la più antica “città delle perle”

L’annuncio della scoperta è giunto direttamente dai canali ufficiali del Dipartimento del Turismo e dell’Archeologia di Umm Al-Quwain, i cui archeologi sono attualmente impegnati nella terza campagna di scavi sull’isola di Al-Siniyah, uno dei luoghi storicamente più importanti del Golfo Persico che fiorì tra la fine del VI e la metà dell’VIII secolo d.C.

Dopo il ritrovamento di un antico monastero cristiano, avvenuto lo scorso anno, il team di esperti si è messo all’opera per far riemergere prove di un possibile insediamento, ma mai avrebbero immaginato che la loro sarebbe stata una scoperta senza precedenti: quella che hanno trovato è la più antica “città delle perle” di tutto il Golfo Persico, risalente a 1.300 anni fa.

La presenza di tali insediamenti non era un segreto. Sono tante le fonti storiche che ne parlano, descrivendone nel dettaglio struttura, organizzazione e commercio, eppure gli archeologi per secoli hanno potuto soltanto immaginarle. Oggi, grazie alla scoperta a Umm Al-Quwain, sono in grado di osservarne una con i propri occhi, studiandola e analizzandola nel dettaglio.

Un ricco insediamento mai visto prima d’ora

“Inizialmente pensavamo che fosse un villaggio per servire i monaci – ha affermato il professor Tim Power dell’Università degli Emirati Arabi Uniti, che faceva parte del team a cui si deve la scoperta -, ma era chiaramente molto di più”. Scavando più a fondo, gli archeologi hanno trovato sontuose abitazioni con ampi cortili, costruite con rocce provenienti probabilmente dalle spiagge locali e tronchi di palma raccolti dall’entroterra. Case che, naturalmente, non avrebbero mai potuto essere proprietà di umili pescatori.

La prova del nove, però, è stata un’altra. Nell’area circostante a queste grandi abitazioni gli archeologi hanno trovato strumenti molto specifici (come la bilancia subacquea) e gigantesche aree ricoperte di gusci di ostriche. A quel punto non c’era più alcun dubbio che si trattasse di una “città delle perle”, simbolo di uno dei periodi più fiorenti del Golfo Persico e in particolare degli odierni Emirati Arabi Uniti, dove il commercio di questi preziosi era alla base dell’economia locale.

“Questa è una scoperta di grande importanza per la storia di Umm Al-Quwain, degli Emirati Arabi Uniti e del Golfo Arabico – ha dichiarato lo Sceicco Majid bin Saud bin Rashid Al Mualla, presidente del Dipartimento del Turismo e dell’Archeologia di Umm Al-Quwain -. La perla è stata una parte essenziale del sostentamento e una componente fondamentale del patrimonio per oltre 7.000 anni. Inoltre, nelle tombe neolitiche di Umm Al-Quwain sono state trovate perle che ne confermano la produzione”.

Il fiorente commercio delle perle nel Golfo Persico

L’esame al radiocarbonio ha consentito di datare il sito tra la fine del VI e l’inizio del VII secolo, fino alla metà dell’VIII secolo d.C., molto prima dell’ascesa dell’Islam negli Emirati Arabi Uniti.

Gli scavi hanno portato alla luce la prima vera e propria testimonianza del fiorente commercio che ha consentito a molte città del Golfo Persico di arricchirsi, sfruttando ciò che le calde e poco profonde acque restituivano all’uomo: alcune delle perle più pregiate di tutto il mondo. Nella enorme “città delle perle” di recente scoperta (grande quasi come 12 campi di calcio) sono state rinvenute anche diverse ceramiche, inequivocabile testimonianza di contatti diretti con luoghi lontani, come l’India.

Attualmente gli archeologi non si spiegano come una simile “metropoli” ante litteram sia potuta scomparire. L’ipotesi più accreditata è che sia stata abbandonata verso la metà dell’VIII secolo d.C., forse a causa di tensioni interne, ma le ricerche sono soltanto all’inizio.