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Putin sta trasformando Internet in una Splinternet?

Tra le conseguenze dello scontro tra occidente e oriente iniziato da Putin c'è anche il rischio di rottura della rete Internet: ecco perché la Russia potrebbe diventare una Splinternet e perché sarebbe un male per tutti

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Al dramma umano causato dall’invasione russa dell’Ucraina, ordinata da Vladimir Putin, si aggiungono le conseguenze della guerra e delle sanzioni economiche sull’economia russa, ma anche europea e americana. A perderci saremo tutti, e questo vale non solo dal punto di vista economico, ma anche tecnologico. Una delle conseguenze della guerra, infatti, potrebbe essere la nascita di una “Splinternet” che mette a rischio Internet.

Tutto parte dalle sanzioni economiche imposte dall’occidente alla Russia, da una parte, e dalla pesante censura imposta da Putin su molti mezzi di comunicazione, dall’altra. Due fattori che hanno portato la maggior parte dei colossi del Web e della tecnologia ad abbandonare il mercato russo. Apple, Meta (Facebook, Instagram e WhatsApp), Amazon, Google, Netflix e molte altre aziende hanno annunciato che, in vario modo, interromperanno le loro attività in Russia. Quando le riprenderanno non è dato saperlo, ma di sicuro non sarà prima dell’abolizione delle sanzioni. Le aziende, infatti, vanno in Russia per fare business ma se la Russia è tagliata fuori dal mercato globale è impossibile guadagnare un solo euro sul suo territorio. Da questa situazione, dunque, nasce il rischio “Splinternet.

Cosa vuol dire Splinternet

Il termine “Spliternet” non è altro che l’unione tra “Split“, che in inglese vuol dire dividere, separare, e Internet. Una Splinternet, quindi, si verifica quando un Paese decide di separare la propria rete da Internet, creandone una versione in miniatura limitata al proprio territorio.

Per capirci: se l’Italia non avesse accesso a Internet, ma solo ad una Splinternet nazionale, non ci sarebbe alcun problema a inviare una email o un messaggio con un’app di chat da Palermo a Milano, ma sarebbe impossibile inviare il messaggio in Francia o in Germania.

Splinternet già esiste

La Splinternet non è un concetto teorico, ma qualcosa che già esiste: l’Iran, ad esempio, non è realmente connesso a Internet ma ha una sua rete interna, ad uso e consumo dei suoi abitanti, che è di fatto una Splinternet.

La Cina ufficialmente è connessa ad Internet, ma il traffico è talmente filtrato dalle autorità che molti analisti la considerano una Splinternet.

Corea del Sud e Corea del Nord sono un altro esempio di Splinternet: formalmente sono entrambe connesse a Internet, ma entrambe filtrano buona parte del traffico da e per l’atra parte.

La Russia potrebbe essere la prossima nazione ad uscire da Internet e a creare una Splinternet, magari allargata alla Bielorussia, alla Cina e ad altre nazioni amiche, anche a causa dei problemi tecnici derivanti dalle sanzioni.

Perché le Splinternet sono un pericolo

Vivere in una Splinternet è come vivere in una bolla, sia dal punto di vista delle informazioni che dei servizi e dei prodotti ai quali possiamo accedere. E questo è un danno non solo per chi vive dentro la Splinternet, ma anche per chi sta fuori e per Internet stessa.

Internet è il World Wide Web, la rete grande quanto tutto il mondo. Deve la sua forza al suo essere ovunque, alla possibilità di condividere informazioni provenienti da qualunque Paese e ad una infrastruttura tecnica flessibile, proprio perché è “spalmata” in più Paesi.

Più è alto il numero di Paesi che escono da Internet per entrare in una Splinternet, quindi, più è basso il numero di informazioni disponibili per gli altri e più rigida (e quindi delicata) diventa l’infrastruttura tecnica che tiene in piedi Internet. In poche parole: ci perdiamo tutti.

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