Ci sono davvero degli squali che possono uscire dall'acqua e camminare: la scoperta
Questa specie di squalo usa le sue pinne per camminare: gli scienziati studiano questo comportamento per capire se è dovuto a un habitat ostile
Gli squali sono delle vere e proprie macchine da guerra: tra i predatori più inarrestabili del pianeta, esistono anche poche altre specie in grado di ucciderli. Hanno forti mascelle, e vivono in tutti gli oceani del mondo, caldi o freddi che siano.
E ora pare che abbiano sviluppato una nuova abilità: uscire dall’acqua e camminare.
Lo squalo che cammina
Un recente studio, pubblicato sulla rivista scientifica Integrative and Comparative Biology, ha preso in esame una specie particolare di squalo, che ha il nome scientifico di Hemiscyllium ocellatum, ma che è anche conosciuto come Squalo Spallina.
Si tratterebbe di una specie tutto sommato comune, se non fosse per una particolarità interessante: usando le sue coppie di pinne riesce a camminare, sia dentro l’acqua che fuori. I ricercatori hanno pensato che la capacità di camminare, ma anche il tipo di movimento e la sua velocità, fossero legati all’età dello squalo: un neonato, un esemplare giovane e uno vecchio si muovono in modo diverso.
Dopo aver condotto studi su alcuni esemplari giovani e vecchi, e osservando tredici “punti motori” sui loro corpi, gli scienziati sono arrivati alla conclusione che l’età – e di conseguenza le diverse forme del corpo – non influiscono sul movimento. La velocità, la rotazione delle pinne, la flessione del corpo e l’ampiezza del battito della coda rimangono gli stessi, sia nei neonati che negli anziani, che nelle fasi intermedie di vita dello Squalo Spallina.
Una buffa specie con un ruolo importante
Non è il classico esemplare di squalo con corpo muscoloso e denti affilati, con la bocca spalancata e un nuoto velocissimo. È invece una specie buffa, con il corpo allungato e cilindrico lungo poco più di un metro – pochino, rispetto ai 12 metri dello squalo balena.
Vive nella barriera corallina, dove studi precedenti hanno dimostrato che si è adattato perfettamente a un ambiente a tratti ostile: ci sono momenti in cui c’è pochissimo ossigeno (uno stato di ipossia, in termini scientifici) ma moltissima CO2, e periodi di grande volatilità delle temperature dell’acqua, influenzate dalle maree. Lo Squalo Spallina è una specie vivipara, che cioè alleva un embrione in modo simile a quello dei mammiferi: se durante la gestazione le temperature erano alte, i neonati saranno più piccoli e nasceranno prima.
A differenza dei suoi cugini, che spesso vengono cacciati e che sono ormai a rischio estinzione, lo Squalo Spallina è presente in numeri elevati, ed è classificato dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Specie come “a rischio minimo”: secondo gli autori dello studio pubblicato su Integrative and Comparative Biology, questo e la sua capacità di adattamento a climi che cambiano ne fanno una specie modello per studiare la fisiologia dei vertebrati negli oceani sempre più caldi e acidi.
I ricercatori stanno anche cercando di capire se la capacità dello Squalo Spallina di camminare sia una strategia di adattamento a condizioni difficili del loro habitat, forse legate al cambiamento climatico. Si interrogano anche se questi comportamenti, o altri simili, diventeranno più comuni nel futuro, in un mondo in cui gli oceani diventeranno sempre più ostili per le forme di vita che conosciamo.