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Sì, sta cambiando la rotazione della Terra: cosa c'entra il clima e perché preoccupa

Sta cambiando la rotazione della Terra: recenti studi confermano la correlazione tra cambiamenti climatici e rallentamento del moto del pianeta. Cosa aspettarsi?

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Negli ultimi decenni, studi finanziati dalla NASA hanno dimostrato come i cambiamenti climatici stiano influenzando e cambiando la rotazione della Terra.

Grazie all’utilizzo di dati raccolti nell’arco di oltre 120 anni, i ricercatori hanno evidenziato le modalità per cui lo scioglimento dei ghiacci, la riduzione delle falde acquifere e l’innalzamento del livello del mare impattino sulle variazioni nell’asse di rotazione terrestre. Il risultato? Si stanno allungando le giornate. In poco più di un secolo, il pianeta ha visto una deviazione dell’asse di circa 10 metri e un incremento delle ore di giorno sempre più rapido.

Come sta cambiando la rotazione della Terra

Il fenomeno noto come movimento polare, causato dalla ridistribuzione della massa terrestre, si verifica quando i ghiacciai e le calotte polari si sciolgono a un ritmo superiore rispetto alla loro formazione, e le falde acquifere perdono acqua più rapidamente di quanto venga reintegrata dalle precipitazioni.

Questo movimento causa oscillazioni nell’asse del pianeta e un rallentamento della rotazione, fenomeni misurati e documentati a partire dal 1900. L’analisi di tali variazioni nel movimento polare ha permesso di attribuire gran parte delle fluttuazioni periodiche ai cambiamenti climatici naturali, come confermato anche in un recente articolo apparso su Nature Geoscience incentrato sul XX secolo.

Gli stessi ricercatori, in un ulteriore studio, hanno esaminato l’allungamento della durata del giorno rilevando che, dal 2000, le giornate si sono prolungate di circa 1,33 millisecondi ogni 100 anni, una velocità superiore rispetto al passato. Questo fenomeno è attribuito principalmente allo scioglimento dei ghiacciai accelerato in Groenlandia e Antartide a causa delle emissioni di gas serra causate dall’uomo. I risultati della ricerca, quindi, sono stati pubblicati anche negli Atti della National Academy of Sciences.

Surendra Adhikari, coautrice degli studi, ha sottolineato come i cambiamenti climatici, siano essi naturali o indotti dall’uomo, rappresentino dei potenti “motori” rispetto alla trasformazione che sta subendo la rotazione del pianeta.

Storicamente, gli scienziati hanno misurato il movimento polare osservando le stelle e, successivamente, utilizzando tecniche avanzate come l’interferometria di base molto lunga e il raggio laser satellitare. Si è ipotizzato che questo moto fosse dovuto a processi interni ed esterni alla Terra, ma solo recentemente è stato possibile quantificare il contributo di ciascun fattore.

Gli studi hanno utilizzato algoritmi di apprendimento automatico per analizzare dati di 120 anni, scoprendo che il 90% delle fluttuazioni ricorrenti tra il 1900 e il 2018 sono attribuibili a modificazioni nelle acque sotterranee, nei ghiacciai e nel livello del mare. I cambiamenti nel movimento polare nel corso del XX secolo, quindi, sembrano principalmente legati a variazioni climatiche naturali. Tuttavia, ricerche più recenti mostrano che anche le attività umane hanno avuto un’influenza significativa.

L’allungamento delle giornate

Per esaminare i cambiamenti nella durata del giorno, gli autori hanno utilizzato dati satellitari della missione GRACE e studi precedenti che rilevano le mutazioni delle masse ghiacciate e delle acque sotterranee.

Sappiamo da registrazioni storiche che la durata del giorno aumenta da millenni, un fenomeno impercettibile ma significativo in grado di produrre un impatto sulle tecnologie moderne, come i GPS.

Negli ultimi anni, lo scioglimento accelerato delle calotte glaciali ha trasferito massa dai poli verso l’Equatore, causando un rallentamento della rotazione terrestre: per visualizzare la situazione, si potrebbe paragonare alla scena di un pattinatore che allarga le braccia per rallentare. Questo fenomeno ha portato, dal 2000, a un aumento più rapido della durata del giorno rispetto ai secoli precedenti.

Si prevede che l’allungamento delle giornate possa rallentare se le emissioni di gas serra saranno drasticamente ridotte, ma potrebbe accelerare, invece, se le stesse continuassero a crescere, superando persino l’effetto di attrazione della Luna sulle maree, che ha aumentato la durata del giorno di circa 2,4 millisecondi al secolo.

Adhikari ha concluso che, in soli 100 anni, l’azione umana ha influenzato il sistema climatico al punto da impattare significativamente sulla rotazione del pianeta.

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