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SCIENZA

Hanno trovato una tomba antichissima con una caratteristica unica

Un'antica tomba megalitica scoperta in Spagna nascondeva una caratteristica davvero unica, che fa luce sugli abitanti preistorici dell'area.

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Antequera è una delle città storiche più belle dell’Andalusia a circa 50 chilometri da Malaga ed è circondata da un’area rurale, ai piedi di grandi montagne, ricca di testimonianze di un passato molto lontano. In particolare si distinguono numerosi megaliti, ovvero strutture preistoriche realizzate combinando insieme enormi blocchi di pietre, e tra questi di recente è stata individuata una tomba risalente a circa 5.400 anni fa con una caratteristica unica, che ci dice molto sugli abitanti del tempo.

La tomba megalitica scoperta in Spagna

Il nuovo studio pubblicato sulla rivista Antiquity si concentra su una tomba megalitica, ritrovata da un team di archeologi dell’Università di Siviglia alla fine del 2020. Una scoperta importante, avvenuta in una regione ricca di fascino nel sud della Spagna: il professor Leonardo García Sanjuán e il suo team si è concentrato, infatti, sull’area archeologica ai piedi di una grande montagna calcarea chiamata La Peña de los Enamorados (“La Roccia degli Amanti”). Un nome poetico, legato però a un’antica leggenda piuttosto tragica secondo la quale due amanti si uccisero proprio gettandosi giù da essa.

Questa montagna possiede anche un’altra caratteristica particolare: nei momenti di scarsa luminosità, ovvero all’alba e al tramonto, assume vagamente le sembianze di un gigante addormentato. Non è strano che, al netto di miti e leggende legati all’immaginario popolare, rappresenti un luogo dal fascino unico.

Quel che ha attirato l’attenzione degli archeologi è stata, però, una tomba megalitica adiacente alla grotta di Matacabras, le cui pareti sono adornate da pittogrammi che risalgono a circa 5.800 anni fa. Gli studiosi credono che la suddetta tomba sia stata costruita poche centinaia di anni dopo la realizzazione delle pitture rupestri e usata a scopo funerario per oltre un millennio. Al suo interno sono ancora visibili ceramiche e resti umani risalenti a diversi periodi storici.

Risolto il mistero dell’allineamento dei megaliti

In questi due anni il team del professor Leonardo García Sanjuán non ha smesso di interessarsi alla tomba ritrovata nei pressi di Antequera, che era già nota per le formazioni megalitiche e come sito di interesse archeologico. Quel che il nuovo studio mette in luce è, però, una caratteristica unica: stando ai dati raccolti dal team di Siviglia, la tomba è stata progettata in modo molto specifico, per incanalare la luce del sole nascente di mezza estate. In parole povere, è legata al solstizio estivo.

Si tratta di una caratteristica già nota ed evidenziata in un altro celebre complesso megalitico, risalente a oltre 5.000 anni fa ma situato a Newgrange, in Irlanda. Anche lì, nonostante la tomba sia “molto più grande e complessa di quella scoperta in Spagna” – come ha affermato lo stesso professor García Sanjuán – i costruttori hanno progettato il complesso per “utilizzare la luce solare in un periodo specifico dell’anno, per produrre un simbolico – forse magico – effetto”.

I sacri riti preistorici del sole

Antequera non è nuova a ritrovamenti di questo tipo, come abbiamo già detto. Proprio in quell’area si trova, ad esempio, il grande Dolmen di Menga risalente al 3.800 – 3.600 a.C. e, di fatto, una delle strutture megalitiche più grandi e antiche di tutta Europa. Ma qui mancava ancora l’elemento “magico” che è stato finalmente evidenziato dalla nuova ricerca.

Gli archeologi sono convinti che tutti gli elementi formassero come la scenografia di un enorme “palcoscenico” rituale a cielo aperto: l’allineamento tra Dolmen di Menga, Roccia degli Amanti, tomba megalitica suggerisce la volontà di sfruttare la disposizione delle enormi pietre e la luce solare del solstizio d’estate, sottolineando dunque l’importanza sacrale del luogo per gli abitanti del tempo.

La camera costruita all’interno della tomba è, poi, un vero e proprio esempio di “effetti speciali” dell’epoca, essendo stata deliberatamente decorata con una pietra increspata, prelevata con molta probabilità dal fondale marino e posta in modo tale che la luce vi cadesse sopra.

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