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Twitter: ora possiamo scegliere chi può rispondere ai nostri tweet

Twitter rivoluziona il modo in cui gli altri utenti possono interagire con i nostri tweet: mossa contro gli hater o limite alla libertà di espressione?

twitter Fonte foto: Shutterstock

Sono molte le funzionalità che Twitter ha scelto di introdurre durante l’anno in corso. Con l’ultima aggiunta, la piattaforma dei cinguettii ha aggiunto un ulteriore tassello a uno degli aspetti più delicati, ovvero quello dell’interazione con gli utenti: ora è possibile scegliere chi può rispondere ai nostri tweet.

La nuova integrazione mira a rendere ancora più completa l’esperienza utente, un processo che il social network dei messaggi brevi ha intrapreso da tempo e del quale ha fatto un suo obiettivo per il futuro prossimo. Recentemente, sono emerse alcune feature attualmente in fase di test che, a breve, potrebbero entrare a far parte del quotidiano per i suoi iscritti. Tra queste, vi è la possibilità di annullare il messaggio appena pubblicato o i cosiddetti “Amici fidati”, un circolo di contatti selezionati con cui condividere i propri contenuti. Con questo espediente dei commenti, dunque, l’intero ciclo vitale del tweet finirebbe sotto il completo controllo dell’utilizzatore: ecco come.

Twitter, come funzionano le nuove risposte

La funzione è già attiva e può essere utilizzata semplicemente entrando nel proprio profilo utente. La limitazione alle risposte può infatti essere applicata sia ai nuovi tweet, prima di premere sul pulsante di invio, che a quelli già pubblicati lasciando così agli iscritti la totale libertà di azione.

Nell’area dedicata alla stesura del contenuto è presente una dicitura che, in automatico, apre all’interazione con ogni iscritto. Per modificarla, è sufficiente cliccare – o effettuare il tap, se da dispositivo mobile – su “Chiunque può rispondere” e optare per una tra le voci “Chi segui” o “Solo chi menzioni” nel menu che compare.

Per quanto riguarda il pregresso, la variazione può essere effettuata selezionando l’icona a forma di tre punti disponibile in alto a destra delle pubblicazioni. Nel menu che appare, si procede con il click su “Modifica chi può rispondere” e poi su una delle due alternative disponibili. Ovviamente, l’operazione è reversibile: basta ripetere lo stesso percorso avendo cura di attivare, infine, l’opzione “Tutti”.

Twitter, luci e ombre sulla funzione

Se per il CEO di Twitter, Jack Dorsey, si tratta di un passo in avanti per “incrementare la salute delle conversazioni pubbliche”, alcuni si sono mostrati scettici davanti all’opportunità. La limitazione del pubblico con cui instaurare il dialogo è stata paragonata alla messa al bando di critiche e opinioni divergenti, soprattutto in caso di dibattiti scottanti. Dai più, invece, è vista come una manna contro i comportamenti tossici con cui a volte ci si imbatte in rete.

Chi ha ragione? È difficile stabilirlo. Intanto, meglio lasciare in un angolo le discussioni e provare la funzionalità e la sua utilità.

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