Unitree G1: il robot cinese di cui dovremmo aver paura
La cinese Unitree continua a presentare nuovi robot e continua a mostrarci quanto sono bravi a incassare calci e pugni: è l'inizio dell'era dei robot da combattimento?
Dobbiamo iniziare ad avere paura dei robot? Forse sì, dopo che la cinese Unitree ha presentato il suo ultimo robot umanoide G1, ma non tanto per il robot in sé, che è molto evoluto ma non di più di altri modelli di aziende concorrenti, quanto per il modo in cui il robot è stato presentato e, soprattutto, per le caratteristiche tecniche che Unitree ha scelto di mostrare nel video promozionale.
Unitree G1: come è fatto
Unitree G1 è un robot umanoide alto 127 centimetri, che pesa 47 chili e può camminare e correre alla velocità massima di 7,2 chilometri orari. La sua caratteristica tecnica più evidente è il fatto di essere completamente snodabile, con 23 gradi di libertà, che salgono a 43 gradi, nella versione “EDU”.
Quest’ultima versione è la più performante, con 3 chili di carico massimo per ogni braccio e 120 newtonmetri di coppia massima per ogni articolazione.
Il cervello del robot è una CPU octa core non specificata dall’azienda, che però dichiara che la versione EDU ha anche un modulo di elaborazione NVIDIA Jetson Orin che aumenta notevolmente le capacità di calcolo dei dati provenienti dai sensori.
Sensori come la videocamera di profondità e il LiDAR 3D, che permettono al robot di orientarsi nello spazio in modo autonomo (Unitree G1, comunque, può essere anche controllato da un umano), oppure i sensori di pressione posizionati sulle dita delle mani.
Il robot ha le connessioni WiFi 6 e Bluetooth 5.2, tramite le quali può anche ricevere aggiornamenti “Over The Air” (OTA) come un normale smartphone, e comandi da remoto. La batteria è da 9.000 mAh di capacità e l’autonomia dichiarata è di 2 ore.
Tutto ciò ad un prezzo di 16 mila dollari per la versione base, mentre la versione EDU ha un prezzo non specificato, ma di almeno 3.500 dollari superiore visto il costo del modulo NVIDIA.
Perché aver paura di Unitree G1
Qualcuno si chiederà per quale motivo dovremmo aver paura di Unitree G1 e non di Tesla Optimus, di Boston Dynamics Atlas, o di altri robot umanoidi con prestazioni tutto sommato paragonabili.
Più che di Unitree G1, a dire il vero, dovremmo aver paura di Unitree che ha dotato tutti i suoi robot, compreso G1 ma anche i precedenti cani Go1 e Go2, di caratteristiche tecniche da combattimento.
Unitree G1, infatti, incassa calci e pugni e non fa una piega, cade a terra e si rialza in pochi secondi e, soprattutto, ha una forza sufficiente a far male agli umani.
La stessa Unitree, infatti, nel suo video di presentazione di G1 specifica che il robot ha una “struttura complessa e una forza estremamente potente” e raccomanda di mantenere una distanza di sicurezza dal robot mentre il dispositivo è in funzione.
Ma non solo: tra le caratteristiche tecniche mostrate nel materiale promozionale c’è anche la capacità di usare un bastone: vengono mostrati un bastone e dei gesti da majorette, ma tra un bastone da majorette e un manganello sfollagente non passa poi molta differenza a livello di addestramento.
L’impressione è che Unitree punti direttamente al mercato dei robot da sorveglianza e da combattimento, perché non fa altro che mostrare caratteristiche tecniche idonee a questo tipo di utilizzi.
Il cane robot con il lanciafiamme
La nostra impressione trova conferma in un prodotto lanciato poche settimane fa dall’americana Throwflame: il cane robot dotato di lanciafiamme, chiamato “Thermonator” e venduto a 10.000 dollari.
In questo prodotto il lanciafiamme è prodotto da Throwflame, ma il robot è l’Unitree G02. E non è nemmeno il primo prodotto del genere perché, fino all’anno scorso, Throwflame ne vendeva un altro basato sul precedente cane robot Unitree G01.