WhatsApp, perché l'app per spiare i profili è pericolosa
Sugli store ci sono varie app che servirebbero per spiare i profili WhatsApp, ma la realtà dei fatti è molto diversa da ciò che si racconta
Periodicamente tornano in auge le app per spiare un profilo su WhatsApp, in particolare quelle per spiare il partner. Ce ne sono diverse, molto spesso le si trova su store alternativi a quello ufficiale di Google perché dal PlayStore vengono cacciate in fretta. Alcune, però, ci restano e acquisiscono una certa fama anche a causa di articoli acchiappa click.
Altre volte, invece, queste app vengono pubblicate sul Play Store come app per spiare i contatti WhatsApp e poi vengono modificate in app più generiche dopo che Google ha ammonito lo sviluppatore. Poi c’è il caso di Whats Tracker, app di cui si sta (nuovamente) parlando molto nelle ultime settimane e che gira tra gli store da oltre un anno. Regolarmente pubblicata sul Play Store, viene spacciata su siti e forum come app per tracciare un determinato profilo WhatsApp e per monitorare il suo uso dell’app di messaggistica istantanea. L’idea di fondo è che se il partner ha una relazione extraconiugale, allora è molto probabile che accederà a WhatsApp in orari insoliti per comunicare con l’amante. La realtà dei fatti, però, è molto diversa da quanto si racconta online.
Cosa fa veramente Whats Tracker
A prescindere da come venga descritta, Whats Tracker ha uno scopo ben preciso: dirci chi ha visualizzato il nostro profilo. Whats Tracker, quindi, non serve a spiare qualcuno su WhatsApp ma al massimo a fare il contrario: a sapere se qualcuno ci sta spiando.
A dire il vero, però, dovremmo chiederci di quale Whats Tracker stiamo parlando: senza neanche citare quelle pubblicate su store alternativi, sul solo Play Store di Google ce ne sono tre, tutte con lo stesso nome e con funzionalità praticamente identiche ma con sviluppatori diversi. Una app è sviluppata in India, un’altra in Kazakistan e la terza non è dato saperlo.
Perché non bisogna usare queste app
Il fatto che esistano tre app quasi identiche, con lo stesso nome ma diversi sviluppatori, già lascia intuire che dovremmo essere molto cauti a usarne anche una sola. Tutte queste app richiedono poi abbondanti autorizzazioni per funzionare: accesso completo a foto, video e a tutti i file, ID del dispositivo e dati sulle chiamate, informazioni sulle app in esecuzione, sulla nostra connessione Wi-Fi e molto altro.
Sintetizzando, quindi, queste app vengono spacciate per app per spiare i profili WhatsApp ma, in realtà, ufficialmente servono per capire chi spia il nostro profilo e, nel frattempo, sono le app stesse a leggere i dati sul dispositivo. Esattamente il tipo di app, in pratica, che le società di cybersicurezza sconsigliano di usare e ritengono pericolose.