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Si riaccende il mistero sulle Linee di Nazca: ecco cosa hanno scoperto

In Perù sono state individuate quattro nuove Linee di Nazca e stavolta a rendere speciale la scoperta ci ha pensato l'intelligenza artificiale

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Una datazione storica che va dai 300 anni prima della nascita di Cristo al 500 d.C. e una varietà di disegni davvero impressionante. Le Linee di Nazca rappresentano una delle attrazioni più interessanti di tutto il Perù: con questo nome si identificano dei geoglifi (disegni sul terreno) che dominano il paesaggio del deserto di Nazca, nella parte meridionale del paese.

Al momento si conoscono circa 13mila linee differenti e oltre 800 raffigurazioni che vanno dagli animali alle conchiglie fino alle stelle. È l’esempio massimo della fioritura di una civiltà che ha dato il nome a queste stesse linee, con la loro scoperta che continua a sorprendere. Proprio di recente, infatti, ne sono state individuate altre quattro.

I tipici disegni delle linee di Nazca

La novità di queste ultime Linee di Nazca sta in un dettaglio. A individuare i disegni non è stato l’uomo, ma l’intelligenza artificiale. L’IA è ormai protagonista di tantissimi settori e non poteva mancare l’archeologia. Le quattro linee nuove di zecca rappresentano, nello specifico, un pesce, un volatile, un uomo non meglio identificato e delle zampe. Si tratta dunque dei motivi tipici di questi tracciati, i quali si ottenevano in passato tramite lo scavo di apposite depressioni nella terra. A chi si deve questo importante aggiornamento relativo alla storia della cultura Nazca?

A sviluppare gli algoritmi giusti sono stati i ricercatori giapponesi dell’Università di Yamagata. Il loro obiettivo era quello di scovare in maniera automatica le Linee di Nazca sfruttando le immagini ricavate mediante le scansioni dal satellite. Il modello in questione si chiama “deep learning” ed è stato pensato per funzionare come se fosse in funzione il cervello umano. Oltre alla classificazione dei geoglifi, in questo caso l’intelligenza artificiale provvede a scoprire la loro posizione esatta e persino le dimensioni effettive. La varietà di scala è molto ampia, di conseguenza l’algoritmo è stato addestrato in maniera opportuna.

Linee di Nazca e intelligenza artificiale

In particolare, l’intelligenza artificiale impiegata in questa situazione ha preso spunto da alcune immagini di dimensioni diverse tra loro, un “allenamento” che ha fatto la differenza. In effetti è stata scandagliata nel dettaglio un’area di ben 30 chilometri quadrati, trovando dei segnali che l’occhio umano non sarebbe mai stato capace di scorgere. Ci sono altri numeri che fanno capire quanto sia utile l’intelligenza artificiale in un contesto del genere: la velocità di analisi è 21 volte superiore rispetto a quella dell’uomo, dunque il modello potrà essere impiegato anche in futuro per ampliare l’elenco di Linee di Nazca attualmente conosciute.

Le dimensioni di questi disegni sono presto dette: l’uomo non meglio identificato misura 5 metri, le zampe ben 80, il volatile 17 metri, mentre il pesce arriva a circa 20 metri. La prima citazione storica delle Linee di Nazca ha una datazione ben precisa: era il 1547 e in una cronaca dello spagnolo Pedro Cieza de León si parlò proprio di queste raffigurazioni, una documentazione ufficiale in piena regola. Il sorvolo aereo ha reso possibile la loro individuazione, ma anche salendo su alcune colline vicine si possono ammirare a occhio nudo alcuni disegni senza grossi problemi.