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5G batte Wi-Fi: l'UE lo sceglie per le auto connesse

Il Consiglio europeo ha bocciato la proposta di adottare il Wi-Fi come standard comunicativo per le auto connesse: verrà utilizzata la rete 5G

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5g Fonte foto: Shutterstock

Tra qualche anno, le auto connesse comunicherannto tra di loro sfruttando le frequenze del 5G e non del Wi-Fi. È questa la decisione del Consiglio Europeo che, nella giornata del 4 luglio scorso, ha messo fine allo scontro tecnologico tra Wi-Fi e 5G. La nuova tecnologia di connessione mobile sarà così lo standard per il cosiddetto C-V2X, ovvero la connettività “Car-Vehice to everything” (in italiano “veicolo verso qualsiasi cosa”) .

La notizia arriva dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che, insieme ad altri 20 Paesi dell’Unione Europea, ha votato a favore dell’adozione del 5G anziché del Wi-Fi. La decisione del Mit, così come quella degli altri rappresentanti europei, è stata dettata dall’impossibilità di emendare il testo della direttiva arrivata in Consiglio, che avrebbe voluto dedicare alcune frequenze che nei prossimi anni sarebbero dovute essere occupate dal 5G. Questa scelta potrebbe avere delle ripercussioni sul futuro sviluppo della tecnologia di comunicazione mobile, che nasce proprio per garantire una serie di servizi di connessione di ultima generazione e che darà vita all’Internet of Things.

Auto connesse: quale futuro

Anche se potrà sembrare retorico, il voto del Consiglio Europeo avrà ripercussioni non solo sul settore automobilistico, ma sull’intero sviluppo dell’infrastruttura di rete, mobile e non. Soprattutto, arriva al termine di un acceso dibattito non solo in seno ai rappresentanti politici: la discussione ha coinvolto anche tutte le case automobilistiche interessate allo sviluppo della piattaforma C-V2X.

Inizialmente i Paesi membri avrebbero preferito adottare il Wi-Fi (nella declinazione che ne dà il protocollo IEEE 802.11p, che lavora sulle frequenze da 5,9 gigahertz), perché considerata una tecnologia più sicura, stabile e collaudata. Ad appoggiare questa istanza troviamo anche costruttori come Volkswagen, Renault e Toyota, che da tempo stanno investendo tempo e risorse su questo protocollo. I fautori del 5G (tra i quali troviamo Jaguar, Land Rover, Ford, Nokia, Qualcomm, Huawei, Bmw, Daimler e i gestori telefonici) hanno invece spinto affinché si adottasse la nuova tecnologia di comunicazione, perché capace di offrire prestazioni superiori e una latenza di comunicazione ridotta a 0 (o quasi). Inoltre, la piattaforma 5G è già operativa in Cina e negli Stati Uniti, mentre il Wi-Fi è utilizzato solo in Europa.

C-V2X: la connettività “Vehicle to everything”

Ma che cos’è la piattaforma C-V2X e come mai è stata al centro di un vero e proprio scontro politico-tecnologico- economico? Dietro questo anagramma si nasconde quella che sarà la base di sviluppo del futuro dell’automotive. La C-V2X è l’elemento comune ai sistemi più evoluti di infotainment e di tutti quei meccanismi che daranno il via alla vera guida autonoma. Grazie alla C-V2X si avrà un’evoluzione dei sistemi di sicurezza attivi e passivi dei veicoli, i cosiddetti ADAS, grazie a un’interazione continua e monitorata tra l’automobile, i dispositivi IoT presenti nelle vicinanze e i device della smart home.