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È ancora allarme temperature: perché la primavera in anticipo è un problema

Le temperature continuano a salire, regalandoci una vera e propria primavera anticipata: ma c'è ben poco di cui essere felici, ecco perché è un problema allarmante.

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Quest’anno, l’inverno fa davvero fatica ad ingranare: dopo una lunghissima stagione estiva, persino le feste natalizie sono state caratterizzate da un caldo ben al di sopra della norma. E una prima ondata di gelo che ha inaugurato il 2024 ci ha fatto ben sperare, ma la colonnina di mercurio è tornata subito a salire. Stiamo di nuovo vivendo temperature superiori alla media stagionale, quasi primaverili. E non è affatto un buon segno, scopriamo perché.

L’allarme per le temperature primaverili

La sferzata di gelo che ha portato vento forte, piogge abbondanti e nevicate in tutta Italia è durata ben poco: tutta colpa dell’anticiclone africano, che si è abbattuto sul nostro Paese rialzando rapidamente le temperature, tanto che al Sud e sulle isole maggiori si sono sfiorati i 20°C. Insomma, è un inverno davvero anomalo quello che stiamo vivendo, e gli esperti hanno lanciato l’allarme. La Coldiretti ha evidenziato come questa primavera in anticipo sia un vero problema per l’agricoltura e potrebbe causare gravi danni all’economia.

Il rischio è che possano aver inizio fioriture fuori stagione, stimolate da un aumento eccessivo delle temperature: poiché l’inverno è ancora lungi dall’essere finito, le coltivazioni così maturate sarebbero messe in pericolo da una nuova, prevedibile ondata di gelo che porterebbe alla perdita dei raccolti. Il problema riguarda anche gli insetti dannosi per le colture, che con questo caldo anomalo continuano a sopravvivere fuori stagione e trovano condizioni ideali per la loro riproduzione. Non solo potrebbero attaccare le coltivazioni in questi mesi, ma diventerebbero troppo numerosi e metterebbero a repentaglio i raccolti della prossima estate.

Infine, l’agricoltura potrebbe essere presto messa in ginocchio dalla siccità: se il 2024 è iniziato con piogge abbondanti e pericolose inondazioni, le precipitazioni si sono ben presto arrestate. Su parte dell’arco alpino e sulla dorsale appenninica non nevica più – con conseguente grave perdita nel settore turistico – e al Sud inizia già a scarseggiare l’acqua. Gli invasi della Sicilia, nelle scorse settimane, hanno registrato il 13% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per un totale di circa 63 milioni di metri cubi d’acqua.

Il problema del riscaldamento globale

I rischi per l’agricoltura, causati da queste temperature fuori stagione, rientrano tra gli effetti negativi del cambiamento climatico. Il 2023 è stato l’anno più rovente mai registrato, secondo i dati Isac Cnr, e quello che è appena iniziato potrebbe seguire la sua scia, confermando la tendenza al surriscaldamento globale. Molte sono le conseguenze che stiamo vivendo a causa dell’aumento ormai costante delle temperature, e nella maggior parte dei casi impattano notevolmente su di noi. Non si tratta solo dello scioglimento dei ghiacciai, ad esempio, che potrebbe (ma non dovrebbe affatto) essere visto come qualcosa che non ci riguarda.

Sono effetti del riscaldamento globale anche l’aumento degli eventi climatici estremi, come le alluvioni e le inondazioni, la comparsa nei nostri mari di specie invasive come l’ormai famosissimo granchio blu, l’arrivo di insetti dannosi contro cui quelli autoctoni non hanno difese e rischiano quindi di soccombere. Questa primavera anticipata, dunque, non è che un ulteriore segno di preoccupazione per le condizioni di salute del nostro pianeta.