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Android: nel 2016 gli attacchi ransomware sono aumentati del 50%

Uno studio ESET ha dimostrato come il sistema operativo di Google sia il canale preferito dai cyber criminali al momento per effettuare un attacco ransomware

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Android: nel 2016 gli attacchi ransomware sono aumentati del 50% Fonte foto: Shutterstock

Abbiamo parlato più volte dei ransomware, una delle minacce più frequenti al momento. E anche uno degli attacchi hacker più in crescita. Il fenomeno sembra colpire soprattutto l’universo Android, il più vulnerabile tra tutti. I casi sui dispositivi con sistema operativo Google sono aumentati del 50% nel solo 2016.

Questa crescita esponenziale dei ransomware su Android sottolinea fondamentalmente due aspetti. Punto primo, Google dovrà lavorare ancora molto per rendere più sicuro il suo sistema operativo e le varie app presenti sul Goolgle Play Store. Punto secondo, la maggior parte degli utenti ormai ha sullo smartphone i dati più importanti e le informazioni più sensibili. È per questo che parte degli attacchi hacker si è spostata dai computer ai dispositivi mobili. Stando ai ricercatori per la sicurezza informatica ESET la maggior parte degli attacchi di questo tipo su dispositivi Android è avvenuta nel primo semestre del 2016. Quando il problema era ancora relativamente meno conosciuto.

Ransomware: dall’Europa agli Stati Uniti

Stando alla ricerca svolta da ESET l’Europa Orientale è stata il primo bersaglio per tutta la prima parte del 2016, poi la maggior parte degli attacchi ransomware si è spostata verso gli Stati Uniti. Basti pensare che al momento il 72% totale degli attacchi ransomware per Android colpisce un utente statunitense. Il motivo del cambio di target è semplice ed è dettato da finalità economiche. Negli USA, infatti, gli utenti sono disposti a pagare con più facilità e a cifre più alte per il riscatto dei propri dati. Aspetto che avviene meno e a prezzi più bassi in Europa.

La variante Lockerpin

Lockerpin è una forma particolarmente aggressiva di ransomware per Android, che si è continuamente evoluta da quando è stata scoperta per la prima volta nell’agosto del 2015. Il virus agisce in questo modo: Lockerpin sostiene di essere l’FBI, accusando la vittima di ospitare contenuti illegali e chiedendo un riscatto 500 dollari. Una specie di multa fasulla. Ma esistono una miriade di diverse forme ransomware che usano stratagemmi sempre più fantasiosi. Per esempio, il ransomware zero-day (per dispositivi mobile) è stato trovato incorporato in un app presumibilmente progettata per migliorare la durata della batteria di smartphone e tablet. Questa poteva essere scaricata direttamente dal Google Play. Al momento invece Google ha deciso di rimuoverla. ESET al fine di non incappare in questi attacchi ha consigliato di usare sempre un antivirus per mobile ed eseguire spesso il backup dei dati in modo da non subire danni dal blocco del dispositivo.

Come difendersi dagli attacchi hacker

Cliccando sui link che seguono, invece, potrete scoprire  suggerimenti, alcuni più tecnici altri più alla portata di tutti, riguardanti la sicurezza informatica e scoprire le tipologie di attacchi più comuni: dagli attacchi DDoS al phishing, passando per le botnet.