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PMI E INDUSTRIA 4.0

Attacchi ransomware, danni per centinaia di milioni per le PMI

Secondo una ricerca della società Datto nel solo 2016 le PMI hanno pagato agli hacker oltre 300 milioni in seguito a un attacco di tipo ransomware

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Attacchi ransomware, danni per centinaia di milioni per le PMI Fonte foto: Shutterstock

Nel solo 2016, secondo una ricerca della società per la sicurezza informatica Datto, le aziende e le PMI di tutto il Mondo hanno pagato oltre 300 milioni di dollari per ottenere indietro i file bloccati dai ransomware. E le previsioni per il 2017 e il 2018 parlano di un fenomeno in costante aumento.

Oltre ai soldi chiesti dal riscatto degli hacker la vera perdita per un’azienda che subisce un attacco ransomware è il tempo d’inattività. Oltre al danno d’immagine. Perdere dei giorni di produzione per recuperare i dati necessari al corretto lavoro dell’impresa in molti casi può rappresentare una problematica che mette in serio pericolo la sopravvivenza della PMI stessa. Secondo Robert Gibbons, CTO di Datto, il 75% delle aziende coinvolte nell’indagine ha rischiato di fallire in seguito a un attacco ransomware. Non tanto per il prezzo del riscatto richiesto ma per le mancate capacità di reazione all’attacco hacker.

PMI e ransomware

Inoltre, va detto che la maggior parte delle imprese non segnala di aver subito un attacco ransomware alle autorità. Molti imprenditori convinti di velocizzare i tempi pagando immediatamente il riscatto non segnalano l’abuso e non fanno altro che alimentare la rete criminale che supporta lo sviluppo globale del virus del riscatto. Secondo l’indagine portata avanti da datto Datto il riscatto varia da azienda ad azienda ma solitamente va da un minimo di 500 euro a un massimo di duemila. I settori più colpiti sono l’edilizia, la sanità, l’industria manifatturiera e le realtà legate al mondo della finanza. Le applicazioni dei servizi cloud Software as a Service (SaaS) sono quelle più a rischio, con Dropbox, Office 365 e G Suite in testa. I consigli per difendersi restano sempre gli stessi: aggiornare app, sistemi operativi e antivirus, formare il personale nel rintracciare link e allegati maligni ed eseguire dei backup costanti.