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Come imparare a cancellare i ricordi dal proprio smartphone

Il problema dell’ammassare foto e messaggi e non riuscire a cancellarli non è solo un problema pratico ma può essere anche psicologico

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Memoria smartphone piena Fonte foto: Shutterstock

Molte persone tendono ad accumulare oggetti, di fatto inutili, e non riescono a disfarsene con facilità. Si tratta di un vero e proprio disturbo psicologico. C’è, per esempio, chi non riesce a buttare via i vecchi scontrini. E poi ci sono le persone che accumulano file sul proprio iPhone intasando la memoria interna.

Secondo una ricerca statunitense dal 2 al 6% delle persone nel mondo sono disposofobici. Ovvero dei conservatori compulsivi. Questi tendono ad accumulare oggetti rotti, vecchi o inutili e non riescono a farne a meno. Esistono casi di persone che si limitavano a dormire e mangiare in dei ripostigli poiché tutta la loro casa era piena di oggetti e cianfrusaglie. In generale questo disturbo sembra colpire le donne con maggiore frequenza rispetto agli uomini. Secondo il dottore statunitense Gail Steketee, che ha seguito la ricerca, le persone tendono ad accumulare gli oggetti poiché a questi attribuiscono un sentimento forte.

Conservatori compulsivi

Per esempio una persona appassionata di cucina tenderà a conservare oggetti, anche vecchi e inutilizzabili, della cucina. La stessa cosa può avvenire in campo tecnologico, con smartphone o computer. I conservatori compulsivi hanno paura che buttando via l’oggetto perderanno anche il ricordo o il sentimento a quello legato nella loro mente. Questo problema porta a considerare come necessari anche oggetti totalmente inutili come un chiodo arrugginito o un vecchio laccio di scarpa rotto. Uscire da questo disturbo non è facile, anche perché c’è molta vergogna ad ammettere la propria condizione e a parlarne liberamente con gli altri. Gli esperti sconsigliano ai parenti delle vittime di questo disturbo di buttare via tutto. Questo potrebbe causare un forte trauma. È meglio che grazie alla terapia sia il conservatore compulsivo a gettare le cianfrusaglie un poco alla volta.

I consigli per combattere la disposofobia

Esistono una serie di consigli che i dottori hanno dato per evitare di cadere nella logica dei conservatori compulsivi. Il primo passo e quello di dedicare almeno una mezzora alla settimana alla pulizia dei nostri oggetti e decidere quali riciclare poiché diventati inutili. Potremo fare una tabella dove inseriamo il nome degli oggetti da tenere, quelli da buttare e quelli da regalare. Questo ci aiuterà nella scelta. Se abbiamo dei dubbi su un oggetto poniamoci questi quesiti. Mi è utile questo dispositivo? Quante volte ho utilizzato questo oggetto nell’ultimo mese? Possiedo già qualcosa di simile e più efficiente?

Non solo cianfrusaglie

Come già accennato, però, la disposofobia non riguarda solamente oggetti materiali e reali, ma può riguardare anche oggetti privi di “consistenza” come file, messaggi, foto, video e altri contenuti multimediali. Una tendenza che ha inevitabili ripercussioni sullo stesso smartphone. Come capita in casa, infatti, lo spazio non è inesauribile e ben presto i disposofobici visualizzeranno il messaggio di “Memoria in esaurimento”. Colpa dei troppi messaggi? Oppure colpa delle foto e dei video di cinque o sei anni fa? Qualunque sia il responsabile, la stessa tecnologia può aiutare ad avere quanto meno spazio di archiviazione sul proprio dispositivo portatile.

Google FotoFonte foto: Shutterstock

Google Foto può essere una delle soluzioni per liberare spazio nella memoria dello smartphone e combattere la disposofobia

Come liberare memoria smartphone

Ci sono varie tecniche per liberare dello spazio sulla memoria dello smartphone. Potremo per esempio eliminare le applicazioni che non usiamo più da tempo, oppure utilizzare servizi di cloud storage che aiuteranno a fare pulizia e liberare spazio in memoria. Per quanto riguarda foto e video, ad esempio, potremo usare strumenti come Google Foto: basterà installare l’app sul dispositivo mobile e sfruttare le funzionalità di backup automatico dei contenuti multimediali e cancellazione automatica foto. In questo modo la nostra “anima” disposofobica non subirà traumi, e allo stesso tempo potremo continuare ad accumulare file e messaggi senza grossi problemi.

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