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Un forte terremoto potrebbe verificarsi in America nei prossimi mesi: la previsione

Gli esperti sono riusciti ad individuare con grande precisione la data di un violento terremoto avvenuto in passato negli USA: il rischio è che possa ripetersi di nuovo.

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In passato, lo Stato di Washington è stato scosso da violenti terremoti che hanno avuto esiti catastrofici, sebbene in molti casi non siano pervenute testimonianze di questi terribili eventi. Un nuovo studio ha cercato di raccogliere questi dati finora sconosciuti per prevedere il possibile rischio di un nuovo, potente sisma in grado di causare ingenti danni e la perdita di numerose vite umane. Ne è emersa una previsione inquietante.

Lo studio degli alberi morti

Prevedere i terremoti è possibile? Attualmente, gli scienziati ritengono assolutamente improbabile sapere con anticipo dove e quando si verificherà una scossa, ma la raccolta di dati riguardanti gli eventi catastrofici del passato permette di fornire un’analisi statistica abbastanza accurata che potrebbe fare luce sul nostro futuro. È quello che gli esperti hanno deciso di fare per capire qual è il rischio che un violento terremoto colpisca la zona del Puget Sound, nello Stato di Washington (USA), dove insistono ben tre metropoli – Seattle, Tacoma e Olympia.

Trovare tracce di terremoti avvenuti in un lontano passato è davvero difficile, visto che la sismologia è una scienza relativamente moderna. Eppure è molto importante per poter individuare informazioni preziose sul rischio sismico di una regione. Così, un team di esperti guidati dal dottor Bryan Black dell’Università dell’Arizona ha condotto un interessante studio, i cui risultati sono stati pubblicati su Science Advances. Per scoprire quando si è verificato un evento catastrofico in passato, gli scienziati hanno analizzato alcuni alberi morti a causa del sisma stesso o delle sue terribili conseguenze, come frane o tsunami.

In particolare, hanno preso in considerazione diversi abeti di Douglas che si sono conservati sott’acqua, in alcune zone sensibili del Puget Sound – ovvero lungo le faglie attive di Seattle e di Saddle Mountain. Contando i loro anelli, una tecnica racchiusa nell’ambito della moderna dendrocronologia, gli scienziati sono riusciti a capire quando gli alberi sono morti. In loro aiuto è venuto anche un picco di radioattività, dovuto probabilmente ad un evento estremamente energetico proveniente dallo spazio (come un’eruzione solare o la violenta esplosione di un buco nero), che ha lasciato il suo segno sulle piante.

La previsione sui futuri terremoti

Grazie a questa attenta analisi, gli esperti hanno individuato un potente terremoto che si è verificato tra il 923 e il 924 d.C., con un’accuratezza di sei mesi. Due sono gli scenari possibili: o si è trattato di due scosse distinte, una di magnitudo 7,5 sulla faglia di Seattle e l’altro di magnitudo 7,3 sulla faglia di Saddle Mountain, oppure è stato un unico terremoto che ha colpito più faglie della stessa regione, con una magnitudo stimata di 7,8. In entrambi i casi, lo studio consente agli scienziati di fare ipotesi molto più accurate sul reale rischio di un nuovo, violento evento catastrofico nella zona del Puget Sound.

Due terremoti estremamente ravvicinati (a distanza di pochi mesi, o addirittura di poche ore) preoccupano perché il primo potrebbe indebolire le strutture – naturali e artificiali – e il secondo provocarne il crollo definitivo. Mentre l’idea di un unico sisma in grado di coinvolgere più faglie rappresenta un’eventualità drammatica, che finora non si riteneva possibile. Questo è un chiaro esempio di quanto ci sia ancora da imparare nella moderna sismologia, e di quanto preziosi possano essere i dati provenienti dal nostro più lontano passato. La bella notizia è che l’aumentato rischio nell’area del Puget Sound è ora venuto a galla, e sarà possibile prendere tutti i provvedimenti necessari per la gestione di un’eventuale crisi.

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