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Gli americani hanno molta paura dell'AI: ecco perché

L'Intelligenza Artificiale è al centro del dibattito politico negli Stati Uniti, ma anche in Italia ci si chiede come usare al meglio questa tecnologia in sicurezza

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Intelligenza artificiale rischi Fonte foto: Gorodenkoff/Shutterstock

Secondo un recente sondaggio commissionato da Reuters al Ipsos, che ha intervistato oltre quattromila americani, il 61% di loro ritiene che l’intelligenza artificiale rappresenti un rischio per l’umanità, mentre solo il 22% è in disaccordo con chi afferma che sia un pericolo e il restante 17% è incerto. Questi dati aprono una profonda riflessione sulla necessità di garantire la sicurezza di questa tecnologia.

Cosa pensano gli americani dell’IA

I timori degli americani nei confronti dell’AI sono abbastanza trasversali, con poche differenze in base al credo politico o religioso. Ad esempio sono contrari all’intelligenza artificiale il 70% degli elettori di Donald Trump, ma anche il 60% di quelli di joe Biden. Sono “fortemente d’accordo” sui rischi di questa tecnologia il 32% dei cristiani evangelici, ma anche il 24% di chi professa altre religioni o nessuna religione.

Le preoccupazioni sono più che legittime – ha affermato Sebastian Thrun, il professore di informatica a Stanford che ha fondato Google X – ma penso che ciò che manca nel dibattito generale sia il perché lo stiamo facendo. L’intelligenza artificiale migliorerà la qualità della vita delle persone e aiuterà le persone a essere più competenti ed efficienti“.

Tuttavia, lo stesso fondatore di OpenAI Sam Altman, ascoltato dal Congresso americano, ha affermato di essere preoccupato perché l’AI potrebbe compromettere l’esito delle prossime elezioni, facilitando la disinformazione. Secondo Altman, per questo, servirebbero regole chiare sull’uso dell’intelligenza artificiale.

Cosa pensano gli italiani dell’IA

In base a una ricerca condotta da Microsoft e pubblicata come terza edizione dell’indice di tendenza del lavoro “Will AI fix work?“, emerge un dato molto interessante e che rivela che il 62% degli italiani è favorevole a delegare un maggiore numero di compiti lavorativi all’IA. Nonostante l’aumento delle preoccupazioni sulla perdita di posto di lavoro a causa dello sviluppo dell’AI, solo il 42% degli Italiani teme questa tecnologia.

Gli italiani condividerebbero con gli algoritmi di Machine Learning soprattutto compiti amministrativi (67%) e analitici (68%), ma sono propensi a cedere anche lavori creativi (55%). Il rapporto ha evidenziato, inoltre, che il 27% dei CEO in Italia sarebbe disposto ad utilizzare l’Intelligenza Artificiale per aiutare, più che per sostituire, la forza lavoro.

A questi dati si contrappongono quelli di un altro sondaggio, condotto questa volta da YouTrend per la Fondazione Pensiero Solido. Secondo tale sondaggio, infatti, il 10% degli italiani crede che l’AI porterà più posti di lavoro, il 26% non prevede grossi cambiamenti, il 51% prevede una perdita di posti di lavoro e il 13% non ha chiare le idee.

Il dibattito sui rischi sociali derivanti dallo sviluppo delle tecnologia di intelligenza artificiale, dunque, è appena iniziato e l’opinione pubblica è ancora molto indecisa.