Gli scrittori che hanno anticipato il futuro della tecnologia
All'epoca era fantascienza, oggi è realtà. Alcuni scrittori hanno anticipato e descritto nei loro libri tecnologie e oggetti di uso comune nella nostra epoca. È solo una coincidenza?

Alcuni scrittori hanno avuto delle visioni nitide del futuro descrivendo, con dovizia di dettagli, di oggetti e di tecnologie ancora non esistenti alla loro epoca. Profezie che si sono puntualmente avverate o sono attualmente in fase di sviluppo molto avanzato. È come se questi scrittori "visionari" avessero viaggiato nel tempo e descritto il nostro presente o futuro prossimo. C'è chi ha raccontato, con dovizia di dettagli, il funzionamento di oggetti e tecnologie come, per esempio, le carte di credito, i pannelli solari, gli auricolari wireless, la traduzione in tempo reale e un'interazione con le macchine tramite il riconoscimento facciale, il tracking del volto e la realtà aumentata. È possibile che questi scrittori abbiano influenzato, o per lo meno, fornito l'idea di alcuni oggetti e tecnologie che oggi sono realtà? E che ci hanno o stanno per cambiare la vita?

La prima carta di credito fu introdotta sul mercato dall'attuale Diners nel 1950. Era un sistema di pagamento pensato, almeno inizialmente, per il settore business e quello del turismo. E non si può dire che questo "oggetto" non abbia radicalmente cambiato la vita di tutti rendendo molto più immediati e comodi gli acquisti e rivoluzionando, al contempo, l'economia a livello mondiale. Ebbene, lo scrittore Edward Bellamy nel suo romanzo "Guardando indietro", nel lontano 1888, la descrive come se fosse realtà spiegando nel dettaglio anche il suo funzionamento. L'idea centrale del suo libro era che, un giorno, le persone non avrebbero più pagato con soldi contanti ma con delle carte. Se questo non è leggere nella "sfera di cristallo"...

Un altro esempio che lascia davvero a bocca aperta è Ralph 124C 41+ pubblicato nel 1911, in 12 puntate sulla rivista di elettronica Modern Electrics, da Hugo Gernsback. Lo scrittore, forse, parte già un po' avvantaggiato perché sarà sicuramente stato un appassionato di tecnologia. Ma nel 1911? Il romanzo predice numerose tecnologie, alcune anche piuttosto recenti. Gernsback scrive e descrive la televisione, il videofonino, i voli intercontinentali, l'uso dell'energia solare, latte e cibo sintetici, i vestiti artificiali, i viaggi nello spazio e i registratori a nastro. Ma non finisce qui perché la sua mente prolifica, quanto visionaria, immagina il funzionamento del laser che inizierà a essere sviluppato e testato solo verso la fine del 1935.

Ray Bradbury, nel romanzo Fahrenheit 451 scritto nel 1953 - e pubblicato in Italia con il nome di "Gli anni della fenice" - predice la nascita degli auricolari. È un testo piuttosto critico nei confronti dei mezzi di comunicazione che, a suo dire, stavano diventando troppo invasivi. Se erano invasiva allora, chissà cosa avrà pensato con il passare degli anni visto che è morto solo nel 2012. Comunque, la protagonista del romanzo, una certa Mildred, è una donna depressa che passa tutto il giorno davanti alla TV per distrarsi e che si addormenta con delle minuscole conchiglie radiotrasmittenti infilate nelle orecchie... nel caso perdesse qualche notizia interessante. Queste minuscole conchiglie radiotrasmittenti altro non sono che degli auricolari, per giunta, senza fili.

Douglas Adam lo chiama "Pesce di Babele" del suo celebre libro "Guida galattica per gli autostoppisti" nel 1979. Anche qui siamo in presenza di un appassionato di fantascienza che immagina un traduttore universale - con le sembianze di un piccolo pesce giallo - che, una volta inserito nell'orecchio, sussurrava simultaneamente la traduzione da qualsiasi lingua dell'universo. L'autore si è, forse spinto un po' troppo in là con l'immaginazione: gli attuali strumenti di traduzione in tempo reale esistono ma si limitano solo alle lingue parlate sul pianeta Terra.

È uno dei film culto degli appassionati di tecnologia e fantascienza dove tutto ruota intorno al progetto "precrimine". Il film Minority Report diretto da Steven Spielberg nel 2002 - con un cast d'eccezione (Tom Cruise, Colin Farrell e Max von Sydow), però, è tratto dal racconto di Philip K. Dick "Rapporto di minoranza" scritto nel 1956. Chi ha letto il racconto, o più probabilmente ha visto il film, è rimasto impressionato (all'epoca) dalla strabiliante tecnologia futuristica: riconoscimento facciale, tracking del volto, realtà aumentata e chi più ne ha, più ne metta. Tutte tecnologia già sviluppate che, forse, tra qualche anno, supereranno addirittura quelle del film di Spielberg. Intel ci sta lavorando con RealSense, un sistema che grazie all'uso di tre fotocamere che operano all'unisono, è in grado di rilevare la profondità e tracciare il movimento dei corpi. Lo stanno facendo Microsoft, Sony, Google e, in gran segreto, anche la startup Magic Leap. Senza contare gran parte delle Università sparse ai quattro angoli del globo.